Punta Almana e Santa Maria da Gardone Val Trompia
Escursione decisamente impegnativa e ricca di soddisfazioni che percorre due dei sentieri più significativi e apprezzati di Gardone Val Trompia.
Difficoltà escursionistica: T2Vette raggiunte: Punta Almana (1390 m), Monte Eclinetto (1067 m), Monte Rodondone (1143 m)
Dislivello salita: 1304 m
Lunghezza percorso: 16.57 Km
Descrizione dell’escursione
Gardone Val Trompia è situato proprio al centro della valle ed è separato dall’area del Sebino soltanto dalla catena montuosa di cui fa parte la bella Punta Almana ed altre cime minori. E’ sorprendete per l’escursionista alle prime armi come me che si possa raggiungere il Lago d’Iseo percorrendo pochi chilometri e senza particolare sforzo. L’obiettivo di oggi è di raggiungere Punta Almana per la mia prima volta e poi di decidere se compiere un ampissimo anello transitando anche per il Santuario di Santa Maria del Giogo.
Le due tappe non sono assolutamente vicine, dovrò pertanto valutare bene la mia tenuta fisica ma so anche di poter eventualmente abbreviare il percorso scendendo dalla Valle di Gardone. Per la salita decido di utilizzare il sentiero 313, quello ufficialmente scelto dal CAI per la salita diretta all’Almana. Parcheggio nel paese e seguo Via Giovanni Pascoli fino a raggiungere Via Guarda che sale molto ripidamente con un paio di tornanti. Il percorso è lo stesso utilizzato dai gardonesi per salire alla chiesetta di San Rocco che ho già visitato qualche volta.
Abbandono la mulattiera che sale a destra al bivio e proseguo lungo l’ampio sentiero che entra dritto nel fitto bosco. Questo percorso è molto antico e conduceva alla Palazzina sui prati di Anveno, un antica residenza di frati che risale al 1600. Raggiungo una fangosa strada sterrata che seguo fino a giungere in località Anveno dove è presente una bella cascina ancora utilizzata per l’attività agricola e per l’allevamento. Avevo già sentito parlare di questa località sfogliando un libro pubblicato dalla Comunità Montana riguardante le tradizioni della Valle Trompia.
Proseguo lungo il prato seguendo la bollatura bianco-rossa fino a raggiungere la strada che sale dalla Valle di Gardone. Le pendenza diventa più impegnativa, percorro un paio di tornanti e raggiungo la località Passata dove è presente un evidente appostamento di caccia, proseguo fino al secondo appostamento in località Castellino. Transito al di sotto della Punta Tesoro ed uscendo dal bosco inizio ad osservare in lontananza la mia meta. posso già intravedere la sua grande Croce. Proseguo lungo il ripido sentiero di cresta che offre sempre un bellissimo panorama in ogni direzioni fino a raggiungere un bivio dove decido di deviare a destra seguendo le indicazioni per il 3V.
Da qui si potrebbe anche salire direttamente in vetta arrampicandosi su un ripido pendio, io preferisco invece proseguire per un lungo tratto orizzontale che attraversa il versante fino a congiungersi con il sentiero che sale dalla Forcella di Sale. Affronto quindi l’ultimo tratto in salita sul ben più comodo sentiero 3V e raggiungo per la prima volta Punta Almana e la sua maestosa Croce di vetta. Per me si tratta della prima vera conquista e ne sono subito molto soddisfatto, il paesaggio che mi trovo di fronte è completamente nuovo e mi prendo qualche minuto per osservalo. Lo sguardo cade subito sul Lago d’Iseo per poi spostarsi sul vicino Monte Guglielmo e sulla Valle Trompia, posso infatti osservare in modo nitido il tratto di strada che congiunge Inzino a Marcheno.
Per ora non mi sento assolutamente stanco e posso proseguire in direzione Pezzuolo seguendo il sentiero 3V che qui viene percorso solitamente in direzione opposta. La discesa richiede una certa attenzione in quanto bisogna superare alcune roccette, mi aiuto con le mani e dove necessario mi siedo per minimizzare il rischio di caduta. Il terreno è ancora umido e questo mi consente di avere sempre una buona aderenza laddove è presente molta sabbia. Nel giro di una mezzora raggiungo la Croce di Pezzuolo e mi trovo quindi a dover scegliere se rientrare o proseguire. La via per Santa Maria è ancora lunga mentre il rientro a Gardone potrebbe avvenire nel giro di un ora scarsa.
E’ ancora presto e le mie gambe mi consentono di proseguire, nella peggior ipotesi posso sempre farmi raggiungere in automobile a pochi passi dal Santuario ed evitare il lungo rientro in valle. Continuo a seguire il 3V in leggera salita ed affronto il ripido e fangoso bosco che mi conduce su quello che credo sia il Monte Eclinetto, non riesco ad individuare elementi che certifichino la conquista di questa vetta ma il GPS mi conferma la posizione. Proseguo quindi verso la sommità del Rodondone, un ampio dosso erboso con bella vista sul Lago d’Iseo e sulla vicina Santa Maria del Giogo.
Percorro l’ultimo tratto in discesa prestando attenzione in un paio di punti stretti ed esposti e giungo quindi al bel Santuario. Mi concedo una breve pausa per recuperare le energie in vista della discesa finale. So già che sarà una lunga scarpinata e che probabilmente soffrirò la stanchezza, inoltre le copiose piogge sicuramente avranno smosso il terreno. Mi incammino con buona volontà lungo il sentiero CAI 311 in direzione Gardone Val Trompia che per un primo lungo tratto è completamente pianeggiante e facile da percorrere, un senso di pace interiore mi invade e posso davvero rilassarmi e godere del caldo sole che filtra tra gli alberi.
Super alcune cascine e giungo ben presto alla località Domaro dove il bosco lascia spazio ad un ampio prato, è presente una grande cascina con al centro una piccola e caratteristica Chiesetta. Proseguo ora lungo una strada cementata in discesa e raggiungo la “Casa Rossa” per entrare man mano nuovamente nel bosco. Gli ultimi chilometri risultano più faticosi a causa della stanchezza e del fango, la presenza di numerose roccette lisce sulla mulattiera inoltre fa si che debba essere mantenuta una certa concentrazione per non scivolare. Sono ormai giunto nei pressi del centro abitato di Gardone e posso riprendere comodamente l’automobile e tornare a casa.
E’ un percorso sicuramente appagante e completo che consiglio anche all’escursionista meno esperto come me, non vi sono difficoltà tecniche ma è richiesto comunque l’allenamento necessario per percorrere una ventina di chilometri a piedi. La salita in Punta Almana da Gardone ha un dislivello di entità ed ho sofferto decisamente di più il tratto da Pezzuolo a Santa Maria, forse a causa della stanchezza. Sono decisamente soddisfatto e penso già a nuove sfide, non mi resta che augurare a te una buona montagna!
Mappa del percorso
Galleria fotografica