Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Passo delle Cornelle e Monte Telegrafo da Valle Dorizzo

Passo delle Cornelle e Monte Telegrafo da Valle Dorizzo

Una lunga ed appagante camminata per allontanarsi dalla civiltà e immergersi in una natura rigogliosa e selvaggia.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Monte Telegrafo (2175 m)
Dislivello salita: 1119 m
Lunghezza percorso: 19.41 Km

Descrizione dell’escursione

Bellissima giornata, peccato solo per la nebbia in quota! E’ questa la considerazione che purtroppo ci troveremo a fare quando, finita l’escursione, ci siederemo al bar per una meritata merenda. Il percorso che abbiamo scelto infatti ci ha consentito di raggiungere comodamente il Monte Telegrafo (da non confondere con la cima situata nella catena del Monte Baldo), sommità quotata poco più di 2150m che gode teoricamente di un ottimo panorama. Questa modesta vetta mi era già sfuggita in inverno quando, in compagnia dell’amico Carlo, avevamo tentato di raggiungerla partendo da Bagolino armati di racchette da neve, fermandoci però all’adiacente Monte Carena.

Il punto di partenza è Val Dorizzo, località facilmente raggiungibile seguendo la strada che congiunge Bagolino al Gaver e al Passo di Crocedomini. Dopo aver parcheggiato in una delle tante piazzole disponibili nel centro abitato ci incamminiamo per raggiungere le indicazioni CAI per il sentiero 411, situate a destra in prossimità di un tornante. Transitiamo su una strada cementata attraversando il Fiume Caffaro e iniziamo la nostra salita nel bosco. La prima parte del percorso risulterà decisamente monotona in quanto si svolgerà su una carrareccia cementata molto ampia che sale nel bosco percorrendo alcuni tornanti. Ottima sicuramente per scaldare le gambe ma poco gradita alle articolazioni che preferirebbero decisamente un terreno morbido. Se non altro il bosco circostante, costituito da migliaia di abeti ad alto fusto, merita di essere ammirato.

Superata la quota del bosco, dopo circa 3 km, è l’acqua a divenire protagonista della scena. Alla nostra sinistra possiamo percepire il rumore del torrente “Valle delle Scene” e della sua cascata che precipita a pochi metri dal nostro percorso. Lo attraversiamo con un comodo ponticello e proseguiamo sempre lungo la carrareccia, divenuta sterrata ormai da parecchi passi. Siamo a quota 1700 m e gli alberi lasciano spazio all’erba e agli arbusti tipici della media montagna. Qui inizia la Val di Marza, un altopiano dove l’attività di alpeggio viene tuttora praticata. Ad accompagnarci finalmente c’è anche qualche raggio di sole che infonde in noi la speranza di una giornata serena, ma purtroppo è una presenza che durerà molto poco.

Proseguiamo di buon passo su un percorso sempre agevole e con pendenza costante raggiungendo il Passo delle Cornelle, prima tappa del nostro itinerario. Qui incrociamo il sentiero denominato “Alta Via del Caffaro”, un anello che da Bagolino conduce al Lago della Vacca per poi ricongiungersi al punto di partenza transitando per il Maniva. Proseguiamo sul sentiero alla nostra destra seguendo le indicazioni per il Monte Telegrafo e per il Passo di Val Marza. La pendenza ora si attenua consentendoci di rilassarci e di goderci la meravigliosa semplicità che ci circonda. Una natura particolarmente florida, intensa sia nei colori che nei profumi. Le nuvole stanno nuovamente oscurando il cielo, decidiamo di affrettarci per raggiungere la vetta che siamo prefissati prima che sia completamente immersa nella nebbia.

Dopo 9 km di cammino, percorsi in circa 2 ore e mezza, raggiungiamo la sommità del Telegrafo dove ad accoglierci purtroppo troviamo solo un paletto con un cartello. Un modo laico di celebrare la conquista di una vetta, avrei sicuramente gradito una Croce! Intorno a noi ora c’è soltanto nebbia e la visuale è limitata a poche decine di metri: pazienza. Ci concediamo una decina di minuti di pausa per consumare il nostro pranzo e per recuperare le energie spese accompagnati da un fresco venticello che sembra non promettere nulla di buono. Da qui sarebbe possibile raggiungere il vicino Monte Carena e la sua modesta Croce in legno ma il rischio pioggia è concreto, meglio iniziare la discesa che si svolgerà utilizzando lo stesso percorso utilizzato all’andata.

Seguiamo il sentiero ripercorrendo a ritroso la bella cresta erbosa fino a raggiungere il Passo di Val Marza dove decidiamo di fare una seconda pausa. Oggi è con noi anche il piccolo Vioz, un cucciolo che non ha ancora nelle sue quattro zampe la resistenza sufficiente a compiere un lungo itinerario tutto d’un fiato. Gli concediamo qualche minuto di riposo e ripartiamo verso il Passo delle Cornelle dove seguiamo il sentiero 411 che ci riporterà al punto di partenza. Lungo la discesa saremo costretti ad una breve e piacevole deviazione lungo i prati per non spaventare il bestiame presente sulla carrareccia, un gradito imprevisto per spezzare la monotonia del rientro.

Giunti a Val Dorizzo veniamo accolti da un bel sole e da una temperatura decisamente estiva. Sono da poco trascorse le 14, un buon orario per completare il nostro pasto con una fresca birra. Sono momenti piacevoli quelli che si trascorrono insieme dopo aver condiviso il cammino, la fatica e la gioia della conquista. Attimi di preziosa normalità che in questo 2020 ci sono stati tolti per lungo tempo e che ora possiamo tornare a vivere. Per quanto riguarda il percorso lo consiglio sicuramente a chi ama le lunghe camminate e non vuole affrontare difficoltà tecniche: qui non ce ne sono, il sentiero è sempre sicuro e mai esposto. Nel caso in cui si volesse raggiungere anche il Monte Carena dovrebbe essere presente un breve tratto più ripido con alcune funi metalliche di sicurezza, comunque gestibili senza difficoltà da escursionisti con un minimo d’esperienza.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

L'uscita dal bosco è sempre una sorpresa e quasi sempre offre scorci panoramici meravigliosi

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Superato il Passo delle Cornelle il sentiero diviene quasi pianeggiate, ottimo per recuperare le forze

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Camminare in cresta è sempre emozionante, peccato solo per la nebbia che riduce la visuale

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Preferisco le Croci di vetta ma oggi devo accontentarmi di questo cartello che certifica la conquista

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E' il momento di scendere, decidiamo di utilizzare lo stesso percorso dell'andata

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