Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Sant'Emiliano e Corna del Sonclino dalla Valle di Sarezzo

Sant'Emiliano e Corna del Sonclino dalla Valle di Sarezzo

Facile escursione che consente di raggiungere la Corna del Sonclino, panoramica vetta al confine tra la Valle Trompia e la Valle Sabbia.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Corna del Sonclino (1352 m)
Dislivello salita: 1085 m
Lunghezza percorso: 12.33 Km

Descrizione dell’escursione

E’ un afoso pomeriggio di inizio estate, di quelli in cui la concentrazione viene meno a causa del caldo e lavorare davanti ad un monitor risulta davvero difficile. Perché non fare una bella passeggiata in montagna? Dopotutto sono circondato da boschi e i sentieri non mancano, devo solo scegliere una destinazione. Mi viene subito in mente la Corna del Sonclino, vetta che quest’anno non ho ancora visitato e che può essere raggiunta attraverso numerosi percorsi. Decido di salire dalla Valle di Sarezzo e di visitare anche il bel Santuario di Sant’Emiliano, un luogo molto caro ai miei compaesani ma che purtroppo troverò sicuramente chiuso essendo un giorno feriale.

Consulto il meteo, cosa che è sempre bene fare prima di partire, scoprendo che sono previsti temporali dopo le 18. Poco male penso: salirò leggero, sarò veloce e a quell’ora starò già scendendo protetto dalla vegetazione del bosco. Raggiungo la Valle di Sarezzo e parcheggio l’automobile nel piazzale a sinistra, poco prima del ristorante “Dal Dario”. Mi metto in cammino di buon passo, sono da poco trascorse le 16 e le nuvole hanno già coperto completamente il cielo. Seguo la strada che conduce in località Cave dove è stata ricavata un’area picnic con tanto di servizi igienici, buono a sapersi. Qui sono presenti le prime indicazioni CAI: per il santuario dovrò seguire il sentieri 359 e il tempo di percorrenza previsto è di 2 ore.

E’ un sentiero totalmente sconosciuto per me del quale mi ero fatto un’idea decisamente sbagliata. Mi aspettavo una salita comoda invece la pendenza è fin da subito molto decisa, caratteristica che oggi non mi dispiace. Complice il caldo la fatica inizia subito a farsi sentire ma le gambe girano, hanno voglia di raggiungere rapidamente il Santuario e di proseguire poi fino alle vetta. Prendo rapidamente quota e il rumore del traffico man mano si attenua. Intorno a me il fitto bosco, prevalentemente costituito da abeti e faggi, occlude totalmente la visuale sulla valle sottostante. Procedo spedito seguendo la bollatura sempre evidente e raggiungo i Gromi Corti, località che mi porta sul versante settentrionale della Val Redocla (dall’omonimo torrente).

La pendenza si attenua regalandomi l’illusione di aver superato il tratto più impegnativo. Transito al di sotto di un enorme masso (Corna dei Poles) e mi fermo per qualche secondo ad osservare il paesaggio che si apre alla mia destra. Inizio a vedere la mia meta finale, lontana e sovrastata da una bella nuvola nera! Riprendo la salita su terreno ora più asciutto e sabbioso e affronto i famosi 10 “tornantini”, una sequenza di curve intervallate da ripidi tratti di sentiero. Durante la salita si incontrano un paio di incroci, bisogna sempre seguire la direzione “Sant’Emiliano” andando a sinistra, gli altri percorsi condurrebbero verso il torrente Redocla e si potrebbero eventualmente utilizzare per la discesa.

Incrocio finalmente il sentiero 360 che seguo andando a sinistra raggiungendo comodamente il Santuario. Inaspettatamente sono solo, mi siedo sulla bella panchina scolpita in un tronco di legno ed ammiro la mia Valle Trompia dall’alto. Fermo il cronometro per capire se sono stato al di sotto dell’ora che mi ero prefissato: poco più di 50 minuti, sono decisamente soddisfatto! Inizio a pensare che, in questa particolare stagione, il Trail Running potrebbe diventare un bel passatempo consentendomi di trovare nuove motivazioni. Non disdegno la corsa, amo la natura e la montagna, perché non unire tutto questo di tanto in tanto? Speriamo solo che le mie ginocchia siano d’accordo, ma questo lo capirò nei giorni seguenti.

Mi concedo una breve pausa per reintegrare liquidi e riparto in direzione della Forcella di Vandeno seguendo a ritroso il sentiero 360. Qui il percorso è pianeggiante e, salvo un primo tratto scivoloso, assolutamente sicuro. Posso quindi correre e ammirare alla mia destra i prati della località Grassi e le cascine adagiate su di essi. Giunto alla forcella seguo le indicazioni per la località “Il Buco” e per la Corna del Sonclino, il tempo di percorrenza previsto è di un ora e mezza. Devo assolutamente mantenere il ritmo, altrimenti non potrò evitare la pioggia. Procedo quindi senza indugio lungo il sentiero ma non posso fare a meno di fermarmi di tanto in tanto per scattare una fotografia.

Raggiungo “Il Buco” e il suo bel roccolo di caccia, in gran parte scavato nella roccia, e mi dirigo verso la “Forcella dei 4 comuni” evitando la deviazione al “Cippo della Memoria”. Se non avete mai visitato questo luogo vi consiglio di farlo, magari dopo aver effettuato una ricerca sulla “Battaglia del Sonclino” e sulla 122esima Brigata Garibaldi. Dalla forcella alla vetta il passo è breve, la si raggiunge nel giro di una decina di minuti. Raggiunta la sommità erbosa della Corna vorrei godermi il bel panorama, sdraiarmi sul prato e liberarmi da ansie e pensieri, ma inizia a piovere! Il cielo ora è decisamente più scuro e non promette nulla di buono, forse è meglio che mi rimetta subito in cammino.

Sono comunque deciso a completare l’anello, anche per poter proporre al mio potenziale lettore un percorso completo ed appagante. Sceso nuovamente alla Forcella proseguo quindi sulla carrareccia in direzione San Bernardo fino a raggiungere la strada asfaltata dove trovo le indicazioni per il sentiero 363. Mi fermo per indossare una maglia asciutta (sono completamente inzuppato di sudore) e la giacca anti-pioggia, proseguendo poi di corsa verso la Malga Artecle. Sono finalmente nel bosco, protetto quindi dalla pioggia, e posso proseguire lungo il sentiero che mi condurrà in prossimità dell’Osservatorio Zani. Potrei anche accorciare il rientro seguendo la “direttissima” ma il terreno è bagnato e vorrei evitare tracce poco battute.

Per rientrare al punto di partenza, situato in Valle di Sarezzo, è necessario abbandonare il sentiero un paio di tornanti prima di San Bernardo e proseguire sulla strada asfaltata percorrendo un paio di tornanti. Questo tratto del percorso si svolge al di fuori del bosco e ovviamente qui la pioggia diviene più intensa, oggi evidentemente dovevo proprio farmi una doccia! Raggiunta la località Giori si abbandona la strada asfaltata e si prosegue a destra superando la sbarra. Dopo pochi metri si segue il sentiero che scende a sinistra (attenzione in caso di pioggia, come oggi, è molto scivoloso) e si raggiunge il Dosso Castol dove è presente una bella cascina.

Qui il percorso si divide, andando a sinistra si potrebbe raggiungere la frazione di Gazzolo del comune di Lumezzane mentre io proseguo verso Sarezzo seguendo il sentiero numero 8. Quest’ultimo tratto si rivelerà molto impegnativo a causa della forte pendenza e della pioggia caduta nell’ora precedente. Devo quindi rallentare il passo e cercare di non scivolare, impresa davvero ardua anche a causa della stanchezza che inizia a farsi sentire. Cerco di concentrarmi e tutto procede per il meglio, raggiungo l’automobile poco prima delle 20 come da programma nonostante gli imprevisti. Sono bagnato dalla testa ai piedi ma sorridente, stanco ma decisamente più rilassato di prima. Un bel percorso adatto a tutti, ottimo per una lenta passeggiata ma anche appagante per una sessione di Trail Running come quella odierna.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Ecco il bel santuario di Sant'Emiliano, luogo di culto molto caro ai saretini

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Il sentiero che collega la Forcella di Vandeno alla Corna di Sonclino è sempre piacevole da percorrere

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Eccomi in vetta, come previsto il tempo non promette nulla di buono

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Mi dirigo in direzione della Malga Artecle, ben visibile sulla sinistra

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Dopo la pioggia ecco comparire nuovamente un timido sole, è il momento di ripartire

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