Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Monte Pizzocolo, anello da San Michele di Gardone Riviera

Monte Pizzocolo, anello da San Michele di Gardone Riviera

Lunga e remunerativa escursione attraverso i sentieri della sponda bresciana del Garda, un percorso di grande interesse dal punto di vista paesaggistico.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Monte Pizzocolo (1581 m)
Dislivello salita: 1290 m
Lunghezza percorso: 18.57 Km

Descrizione dell’escursione

Siamo ormai in pieno autunno e le condizioni climatiche sono perfette per l’escursionismo. E’ il momento per me di calcare nuove terre, oggi ho scelto di salire sul Monte Pizzocolo partendo da San Michele di Gardone Riviera (BS). Non conosco i sentieri del Garda ma ho letto varie relazioni on-line e questa destinazione sembra meritevole di attenzione: scelgo un percorso discretamente lungo per trascorrere una giornata piena di natura.

Parto presto da casa e raggiungo la frazione di San Michele dove parcheggio lungo la strada. Qui mi accorgo subito di una variabile che non avevo considerato: una decina abbondante di cacciatori stanno preparandosi per una battuta che presumibilmente si svolgerà nell’area che sto per attraversare e questo mi preoccupa. Mi incammino spedito seguendo le indicazioni per il sentiero 280 fino a raggiungere un bivio dove proseguo in direzione 213 per pochi metri. A sinistra individuo il sentiero che ho scelto per la salita e che costituisce un alternativa al precedente, l’ho preferito perché attraversa un bellissimo bosco invece che seguire la strada cementata. La pendenza in alcuni tratti è piuttosto sostenuta e l’umidità rende alcuni passaggi scivolosi, la direzione invece è sempre facile da individuare grazie alla buona bollatura.

Il sentiero si ricongiunge con il 280 nei pressi di un tornante: da qui sono costretto a proseguire lungo l’ampia strada sterrata in quanto è in corso una battuta di caccia al cinghiale. Non ho alternative e questo comporterà un ulteriore allungo rispetto a quanto previsto originariamente. Proseguo spedito fino a raggiungere la località Pirello dove evito la deviazione a destra per Sant’Urbano e seguo le indicazioni per il Passo Spino. Il paesaggio inizia ad aprirsi e la pendenza diventa piuttosto sostenuta fino alla località “Le merle” dove lascio il sentiero e proseguo lungo una mulattiera quasi pianeggiante alla mia destra: questo tratto è caratterizzato dalla presenza di vari roccoli di caccia per cui è necessario prestare molta attenzione.

Il percorso si snoda lungo il versante del monte ed è molto panoramico, alla mia destra posso già intravedere il Lago di Garda. Il sentiero ora è marcato come 287 ed è sempre piuttosto pianeggiante, ciò mi consente di recuperare le energie spese durante la lunga ascesa. Da qui in poi è impossibile sbagliare: raggiungo agevolmente il “Bivio Casamatta” ed affronto la salita finale lungo un sentiero roccioso sempre molto ampio. A poche decine di metri dalla vetta incontro il Bivacco Due Aceri che visiterò meglio durante la discesa, lo supero e giungo alla sommità del Pizzocolo dove mi attende una particolare bandiera metallica che indica la direzione del vento ed una Croce metallica. Riprendo fiato, mi siedo per qualche minuto ed ammiro il bellissimo panorama che mi circonda, peccato solo per la foschia che oggi è particolarmente consistente. Riesco a scorgere il Lago di Valvestino e la diga di Ponte Cola mentre la sponda veronese è avvolta dalla nebbia.

Questa è una meta molto frequentata e nel giro di pochi minuti arrivano altri escursionisti, sia dal mio stesso sentiero che dalla cresta Sud che mi dicono sia particolarmente impegnativa. Lo scoprirò sicuramente durante una prossima salita: sono curioso di osservare questo panorama in condizioni meteo migliori e perché no in notturna. Il lago illuminato dalla luna e dalle luci artificiali delle tante località turistiche dovrebbe essere uno spettacolo! Visito la piccola chiesetta appena sottostante la vetta e scendo verso il bivacco dove mi fermo ancora un paio di minuti per poi proseguire sempre lungo lo stesso sentiero percorso all’andata.

Sto seguendo una traccia GPS che dovrebbe condurmi a Sant’Urbano per poi completare un percorso ad anello. Presto attenzione al prato che si trova alla mia sinistra in prossimità del Dosso le Prade ma non riesco a trovare una traccia precisa, decido comunque di scendere ad intuito controllando sulla mappa la posizione e dopo qualche centinaio di metri trovo un esile sentiero molto panoramico che mi consente di raggiungere il “Casetto del Veronese”, un roccolo di caccia dove scambio due parole con un cacciatore locale. Riprendo il cammino e mi ritrovo su una comoda carrareccia percorribile anche in automobile che mi consente di ricongiungermi al sentiero 223 e di raggiungere la chiesetta di Sant’Urbano.

Le seppur minime difficoltà del percorso ora sono terminate, raggiungo in pieno relax il Passo del Buelino dove seguo il sentiero 213 a destra. Mi godo ancora qualche chilometro di cammino attraverso la bella Val di Sur su un sentiero in leggera discesa. Inizio ad essere stanco ed affamato, sono molto soddisfatto dell’escursione appena completata ma il pensiero di un lungo rientro in automobile mi rattrista. Sarebbe bello potersi semplicemente svegliare al mattino e partire per la montagna senza dover trascorrere tanto tempo rinchiusi in una scatola metallica ma purtroppo non è possibile, non ancora almeno.

Alla prossima escursione, magari ancora sul Garda! Buona montagna.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

In vetta ci attende una bandiera dell'Unione Europea in metallo, qualcosa di davvero insolito

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Molto bella questa bussola che ci indica la direzione del vento

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Ecco l'immancabile Croce di vetta e, appena sotto, una piccola chiesetta

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E' possibile visitare liberamente la chiesetta e ripararsi dalla pioggia in caso di necessità

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Ecco il Bivacco due Aceri situato lungo il sentiero a pochi passi dalla vetta

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