Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Creste di Mughera e Punta Larici da Limone sul Garda

Creste di Mughera e Punta Larici da Limone sul Garda

Suggestivo itinerario adatto ad escursionisti esperti, un’ascensione aspra e frizzante dove il grigio della pietra si mescola al blu più intenso.

Difficoltà escursionistica: T3
Vette raggiunte: Cima di Mughera (1161 m), Monte Palaer (1073 m), Punta Larici (907 m)
Dislivello salita: 1347 m
Lunghezza percorso: 11.53 Km

Descrizione dell’escursione

Raccontare di questa bella escursione a più di tre mesi di distanza è sicuramente complesso ma forse è stata la scelta migliore. Parlare di montagna cercando di trasmettere sensazioni positive era davvero difficile durante una pandemia che ci costringeva a rimanere chiusi nelle nostre case. Un periodo complesso per tutti, un susseguirsi di giornate in cui la paura oscurava ogni altro sentimento alimentando l’angoscia per un futuro incerto.

Saremmo mai tornati alle nostre abitudini? Avremmo superato questa guerra senza lasciare sul campo di battaglia qualche compagno? Purtroppo sappiamo bene come è andata e dovremo imparare a convivere con questa situazione, a costruire un nuovo domani. La montagna è finalmente un piacere che possiamo tornare a concederci, magari scegliendo mete meno rinomate e scoprendo ogni angolo del nostro vastissimo territorio. Serve però maggior rispetto della natura e della collettività, una nuova consapevolezza.

L’itinerario oggetto di questa relazione sarà in grado soddisfare gli escursionisti più esigenti, quelli che cercando la fatica della salita senza però ignorare il contesto ambientale. Qui troviamo tutto: dislivello, difficoltà tecnica e un panorama da cartolina che cambia continuamente. Siamo davvero a pochi passi dalla superficie del lago e questo influisce anche sulla vegetazione e sul clima, motivo per cui ritengo che il periodo migliore per effettuare l’escursione sia l’autunno e l’inizio della primavera quando la temperatura è mite e sopportabile.

Il punto di partenza è situato in prossimità dell’Hotel Europa a Limone del Garda, poco prima dell’imbocco della galleria. Le indicazioni per i sentieri CAI sono facilmente individuabili, noi seguiamo il numero 136 per le Creste di Mughera. Si tratta di un sentiero classificato come EE (escursionisti esperti) per la presenza di due passaggi attrezzati e per la generale esposizioni del percorso. La pendenza è fin da subito piuttosto marcata e nonostante si tratti di una giornata di fine inverno il caldo inizia a farsi sentire già dal primo mattino. La vegetazione è rada e il sole ci accompagna fin dai primi passi, una piacevole presenza che aiuta il disgelo delle nostre anime.

Si guadagna rapidamente quota lungo un percorso che si sviluppa su dorsali erbose, panoramiche creste e qualche gradino roccioso. I tratti attrezzati sono una breve scaletta costituita da alcuni pioli metallici e un ripido canalone dove è stata posizionata una corda, forse utile per la percorrenza in discesa. L’unico consiglio su questo tratto è di prestare particolare attenzione ad eventuali scariche di sassi provocate da chi ci precede: meglio mantenere le distanze e salire una persona alla volta per evitare imprevisti. Gli scorci panoramici sono innumerevoli ed è impossibile non fermarsi di tanto in tanto per ammirare il paesaggio. La meraviglia intorno a noi allevia la fatica e quasi perdiamo il contatto con il tempo.

Raggiungiamo Cima Mughera dopo aver percorso soltanto 3,5 Km nei quali abbiamo però guadagnato oltre 1000m di dislivello. Per questo motivo il percorso è da considerarsi come “vertical” e non è assolutamente da sottovalutare dal punto di vista fisico. Per me è la seconda volta su questa vetta nel giro di pochi mesi, in precedenza l’avevo raggiunta con partenza dalla Valle di Ledro dopo una bella nevicata. Le condizioni climatiche, nonostante la modesta quota altimetrica, tornano ad essere invernali e un vento freddo soffia fortissimo. Decidiamo di concederci una meritata sosta raggiungendo il punto di ristoro situato ad una decina di minuti di cammino.

Dopo aver festeggiato il compleanno dell’amico Carlo con una bella fetta di torta ci rimettiamo in viaggio. Proseguiamo alla nostra sinistra seguendo l’ampia mulattiera in direzione del Passo Rocchetta, sentiero numero 101B. Ci troviamo finalmente a camminare sulla neve lungo un tratto pianeggiante che ci consente di recuperare le energie spese durante la salita. Gli alberi innevati nascondono in parte la vista sul lago ma ci regalano un ultimo assaggio d’inverno. Raggiungiamo il Passo dopo un paio di tornanti in leggera salita e seguiamo il sentiero numero 130 con destinazione Bocca Larici. Lungo il percorso sono presenti numerosi resti di fortificazioni militari, purtroppo spesso nascoste dalla presenza di neve.

Una volta superata la panoramica vetta del Monte Palaer inizia la breve discesa che ci condurrà, attraversando un tratto di bosco, a Bocca Larici ed alla sua famosa “Punta”. Si tratta di una delle destinazioni più frequentate dai turisti in quanto facilmente raggiungibile tramite numerosi sentieri, anche in bicicletta. Dopo una breve sosta per scattare qualche fotografia iniziamo la discesa che avverrà tramite il sentiero 122 che si imbocca tornando indietro lungo il sentiero 130 e seguendo le indicazioni per Limone. La discesa risulterà impegnativa per la pendenza, sempre severa, e per l’esposizione di alcuni passaggi. E’ il classico caso in cui il rientro non può essere affrontato con leggerezza e richiede attenzione e passo sicuro.

In compenso però il contesto ambientale è davvero unico e il panorama ripaga ogni sforzo. Affrontiamo i passaggi più complicati con calma concedendoci una pausa ogni qual volta ne sentiamo il bisogno. Raggiungiamo l’ennesimo punto panoramico dove il nostro sentiero si congiunge al sentiero del Sole, numero 235. Proseguiamo verso sud fino a raggiungere e attraversare la strada statale Gardesana. Rientriamo al punto di partenza con una turistica passeggiata sul lungolago, concedendoci una rifocillante pausa birra nella turistica piazzetta di Limone. Sarà l’ultimo momento di vita “normale” prima della pandemia, il giorno successivo scopriremo di fare parte della “zona rossa” e di non poter più uscire di casa.

Tornando però al contesto escursionistico non posso che classificare questa escursione come una delle più suggestive della sponda bresciana del Lago di Garda. Le caratteristiche del percorso richiedono però un buon allenamento fisico, attrezzatura adeguata e una certa dimestichezza nell’affrontare passaggi esposti e ripide discese. Anche se siamo in una zona turistica le scarpe lisce (tipo sneakers) sono assolutamente da evitare! Per non soffrire troppo il caldo e scongiurare il rischio di un colpo di sole meglio evitare questa escursione in piena estate.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Ecco l'amico Carlo che affronta la scaletta, il primo tratto attrezzato dell'itinerario

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Durante la salita è impossibile rimanere indifferenti a questo panorama unico

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Siamo davvero a pochi passi dalla superficie del lago, sembra quasi di poterla sfiorare

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Durante la discesa mi soffermo ad ammirare l'imponente e splendida parete rocciosa alle mie spalle

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Il rientro sul lungolago offre un'inaspettato assaggio d'estate, un'ultima boccata d'aria prima della prigionia

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