Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Punta Almana da Gardone VT (Anveno) con rientro dalla Valle di Inzino

Punta Almana da Gardone VT (Anveno) con rientro dalla Valle di Inzino

Un piccolo angolo di paradiso a due passi da casa, un porto sicuro in cui approdare dopo una lunga tempesta. Scossi, frastornati, ma ancora vivi.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Punta Almana (1390 m)
Dislivello salita: 1141 m
Lunghezza percorso: 14.92 Km

Descrizione dell’escursione

Credo sia impossibile descrivere la gioia di affrontare la prima escursione in montagna dopo tre mesi lontani dalla natura, non ci provo nemmeno. Quello che cercherò di raccontare è una giornata escursionistica vecchio stile, di quelle trascorse tra le montagne di casa, lontano dal turismo di massa e dai popolari rifugi che attirano ogni weekend centinaia di persone. La destinazione di questa bella passeggiata è la mia amata Punta Almana, balcone panoramico sul Lago d’Iseo facilmente raggiungibile anche dalla Valle Trompia.

Sono numerosi i sentieri CAI che consentono di raggiungere questa popolare vetta. Per un ritorno in grande stile ho scelto quello che sento più vicino al mio carattere, a quello che sono in questa stagione della mia vita. Il numero 313 è un sentiero che parte da Gardone Val Trompia, piccola cittadella situata nel bel mezzo della valle nota ai più per la fabbricazione di armi. Ci troviamo infatti lungo la Via del Ferro, un’area di interesse storico recentemente valorizzata tramite numerose iniziative che consentono di visitare luoghi suggestivi come miniere, forni fusori e musei tematici.

Il sentiero proposto però ci allontana da tutto ciò conducendoci in una realtà rurale, dove agricoltura e pastorizia vengono tuttora praticati. Si tratta della località Anveno e dei suoi prati, un luogo ai più sconosciuto. Quello con la terra è un legame che sento sempre più profondo: lavorare la terra richiede fatica, costanza e pazienza. I ritmi della natura non possono essere forzati, i mesi e le stagioni si susseguono in modo inalterabile e per cogliere i frutti del proprio lavoro è necessario attendere. La lezione che però ho imparato, utilissima per affrontare la montagna, è che è possibile dare meno importanza alla fatica e andare avanti.

Dopo questa lunga e soggettiva introduzione è il momento di descrivere il percorso che ha come punto di partenza la rotatoria tra Via Convento e Via Giovanni Pascoli. Qui è possibile parcheggiare comodamente l’automobile per poi imboccare a destra Via Guarda dove si trovano i primi cartelli CAI che indicano la nostra destinazione. Si sale inizialmente lungo la ripida strada cementata che, dopo un paio di tornanti, diviene una carrareccia sterrata. Si raggiunge un bivio dove si abbandona il percorso principale che conduce alla chiesetta di San Rocco deviando a sinistra. La bollatura bianco-rossa ci conduce lungo un’antica mulattiera che attraversa il folto bosco, concedendoci una piacevole frescura anche durante il periodo estivo. La pendenza non è mai eccessiva e consente di rilassarsi godendosi fin da subito il silenzio, interrotto soltanto dal cinguettio di qualche uccellino.

Il sentiero raggiunge ben presto la strada cementata che sale dal paese in prossimità della Cascina Anveno. Si prosegue sul sentiero fino a raggiungere una strada cementata che conduce ad un’altra cascina, La Malpensata. Da qui sarebbe possibile raggiungere il piccolo “castello” chiamato “La Palazzina”, una fortificazione risalente al sedicesimo secolo di cui sono conservate le mura originali e le due torrette lievemente sporgenti. Abbiamo quindi raggiungo la località Castellino e siamo a 1000m di quota, la compagnia degli albero ben presto ci abbandonerà lasciando spazio ad un paesaggio più aperto e soleggiato. Transitiamo poco al di sotto di Punto Tesoro e raggiungiamo il capanno di caccia in località Anveno Termine. Questo tratto pianeggiante del percorso consente di riprendere fiato ed offre i primi scorci panoramici sulla nostra bella Val Trompia, sui prati di Anveno e sulla vetta di Punta Almana, la nostra meta finale.

Proseguiamo fino a raggiunge un bivio dove abbiamo due possibilità: proseguire dritti lungo il sentiero 313 affrontando un tratto per esperti o deviare a destra percorrendo un traverso pianeggiante per poi congiungerci al sentiero che sale dalla Forcella di Sale. Scegliamo la prima opzione che non presenta particolari difficoltà dal punto di vista tecnico se non la pendenza accentuata di alcuni tratti. Superiamo alcune roccette dove è richiesta attenzione e passo fermo guadagnando rapidamente quota, la cresta è ormai a due passi da noi e una volta raggiunta ogni sforzo verrà compensato da un panorama spettacolare. Mettiamo finalmente i piedi sul sentiero 3V e di fronte a noi possiamo ammirare il Lago d’Iseo in tutto il suo splendore. Non vi sono nuvole ne foschia, il blu delle fredde acque lacustri fa da specchio ad un paesaggio dipinto quest’anno di un verde particolarmente intenso.

Alla nostra destra ecco l’immensa Croce di vetta che raggiungiamo in pochi minuti di cammino, senza però soffermarci troppo. E’ sabato mattina e c’è un certo affollamento, visto il periodo è meglio evitare contatti troppo ravvicinati. Dopo aver scattato la rituale foto di vetta ci incamminiamo in direzione della Forcella di Sale. Lungo il percorso incontriamo decine di escursionisti che percorrono il famoso anello da Portole, itinerario che ho già descritto in un precedente articolo e che è forse quello più frequentato e alla portata di tutti. Il caldo inizia a farsi sentire e raggiungere il fitto bosco è piacevole quasi come arrivare in vetta. E’ anch’esso un luogo magico, sarà per gli altissimi alberi attraverso i quali filtrano i raggi nel sole al di sotto dei quali la vegetazione è totalmente assente. Ci concediamo finalmente una meritata pausa pranzo, per il rientro opteremo per il poco frequentato sentiero 314 che scende in Valle di Inzino per poi fare rientro al punto di partenza costeggiando la strada statale.

E’ un anello insolito e di certo non lo troverete documentato su molte guide escursionistiche, ma personalmente adoro combinare sentieri differenti per esplorare più territorio possibile. Il primo tratto della discesa che ci condurrà alla bella Malga Casere si sviluppa lungo un soleggiato dosso erboso. Si raggiunge quindi la carrareccia dove sono presenti anche le indicazioni per il percorso “Malghe in Rete”, un itinerario che si sviluppa lungo il periplo della montagna e che consente appunto di visitarne gli allevamenti di bestiame. Dalla malga in poi il sentiero precipita nel bosco alternando tratti più ripidi a brevi traversi pianeggianti. L’ambiente è molto umido a causa della presenza di numerosissimi corsi d’acqua ed è necessario prestare attenzione per non scivolare. Difficilmente lungo questo sentiero si incontrano altri escursionisti e questa è una delle caratteristiche che più apprezzo, specialmente in un periodo in cui il distanziamento è praticamente obbligatorio. Se effettuata con calma la discesa richiede poco più di un ora dalla Forcella di Sale e una volta effettuata è possibile tornare al punto di partenza comodamente.

Si prosegue lungo la strada asfaltata sbucando nel cortile del Santuario della Madonna del Castello. Da qui è facile raggiungere la strada provinciale che percorre tutta la Valle Trompia e, attraversando il centro storico di Gardone lungo la Via Zanardelli, tornare al parcheggio. Conclusa l’escursione potrebbe valere la pena dedicare il resto della giornata alla visita di alcuni luoghi interessanti posti nei dintorni come la chiesetta di San Rocco o il Museo delle Armi (verificare gli orari di apertura).

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Una volta raggiunta la località Anveno Termine l'Almana si mostra in tutto il suo splendore

Una volta raggiunta la località Anveno Termine l'Almana si mostra in tutto il suo splendore

Eccoci giunti al bivio che consente di scegliere tra la variante facile e quella per esperti

Eccoci giunti al bivio che consente di scegliere tra la variante facile e quella per esperti

Raggiunta la cresta il panorama cambia completamente, ecco comparire il Lago d'Iseo

Raggiunta la cresta il panorama cambia completamente, ecco comparire il Lago d'Iseo

La facile discesa verso la Forcella di Sale ci offre un panorama da cartolina

La facile discesa verso la Forcella di Sale ci offre un panorama da cartolina

Il sentiero 314 che consente di scendere nella Valle di Inzino attraversa la soliva Malga Casere

Il sentiero 314 che consente di scendere nella Valle di Inzino attraversa la soliva Malga Casere



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