Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Colle di San Zeno e Monte Campione da Pezzoro

Colle di San Zeno e Monte Campione da Pezzoro

Lunga e memorabile escursione lungo il Sentiero 3V per raggiungere la sommità di Monte Campione passando per la vicina Colma di Marucolo.

Difficoltà escursionistica: T3
Vette raggiunte: Colma di San Zeno (1668), Colma di Marucolo (1857 m), Montecampione (1827 m)
Dislivello salita: 1305 m
Lunghezza percorso: 23.9 Km

Descrizione dell’escursione

E’ da qualche settimana che ho in mente di raggiungere la cima di Monte Campione per godere dell’ampio panorama descritto dal libro sulle Prealpi Bresciane dal quale sto traendo ispirazione in questo periodo. Esso infatti è situato proprio tra la Valle Trompia e la Valle Camonica e la sua altitudine dovrebbe offrire una visuale a tutto tondo sulle vette circostanti. Studio quindi con attenzione un percorso piuttosto impegnativo in termini di distanza percorsa che non dovrebbe però comportare difficoltà tecniche.

Parto molto presto e raggiungo Pezzoro alle prime luci del mattino, il cielo è nuvoloso ed il rischio pioggia è concreto. Decido comunque di rischiare puntando sulla presenza di ben due rifugi lungo il mio cammino: se dovesse peggiorare potrò comunque fermarmi in uno di essi per ripararmi ed attendere che torni il sole. Mi incammino in direzione del rifugio Cai Val Trompia situato presso la località Pontogna salendo lungo la ripida carrareccia: è la prima volta che percorro questa strada e me l’aspettavo decisamente meno impegnativa! Raggiungo il rifugio abbastanza velocemente e seguo le indicazioni per il sentiero 327 con bollatura bianco-rossa in direzione Colle di San Zeno.

La strada è piuttosto pianeggiante e posso recuperare subito le forze, raggiungo rapidamente la Malga Mattone che supero seguendo il sentiero poco evidente che stacca sulla destra. Il sentiero qui perde quota ed entra nel bosco per attraversare la Valle delle Selle. La fitta vegetazione e le piogge dei giorni scorsi fanno si che il terreno sia molto fangoso e ciò mi costringe a rallentare l’andatura. Oltrepassato un torrente la strada risale nuovamente fino a raggiungere Malga Vivazzo di Mezzo ed il suo ampio prato, da qui proseguo lungo la strada sterrata che sale dolcemente attraversando un faggeto fino a raggiungere il Colle di San Zeno.

La vista del Rifugio Piardi mi dona nuovo conforto, ogni indecisione sul proseguire o meno svanisce nonostante le nuvole non vogliano proprio andarsene. La nebbia avvolge le cime circostanti ma il percorso dovrebbe essere molto facile ed ho comunque sempre la possibilità di tornare nuovamente al rifugio nel caso in cui dovesse piovere. Intraprendo quindi la salita seguendo la bollatura bianco-azzurra del leggendario sentiero 3V. Da qui in poi purtroppo ho ben poco da descrivere in quanto il panorama è totalmente offuscato dalla nebbia che riduce la visuale. Il sentiero si sviluppa in modo lineare attraverso prati magri, attraversa pascoli dove sono attualmente presenti alcuni animali e la pendenza è di media entità.

Si cammina piuttosto piacevolmente e l’ampiezza del percorso si presta sicuramente anche ad una salita invernale con sci o ciaspole. Una volta giunto ai piedi della Colma di Marucolo il sentiero diventa decisamente più impegnativo. Complice forse la fitta nebbia perdo la traccia principale e mi trovo a risalire faticosamente l’erto pendio erboso scivolando su tratti fangosi e sprofondando in aree più umide. Sono completamente immerso nella nebbia ed inizio ad agitarmi, proseguo però in modo costante guidato dalla presenza in vetta di un enorme traliccio per le telecomunicazioni che mi fornisce un punto di riferimento inconfondibile.

Raggiungo la sommità e riparto subito scendendo dal versante opposto lungo il sentiero ripido e scivoloso, raggiungo una sella e proseguo sul 3V affrontando la salita che mi porta in breve tempo sull’ampia vetta del Monte Campione. Qui non trovo granché se non un a paletto con indicata la quota altimetrica ed i tempi di percorrenza per i vari sentieri che raggiungono questa vetta. L’ampia e panoramica visuale raccontata dalla letteratura e dalle relazioni di scalata che ho consultato oggi non esiste, mi godo comunque la soddisfazione di aver raggiungo la destinazione nonostante le avverse condizioni meteo.

Ripercorro a ritroso il percorso cercando di accelerare il passo, nonostante la notevole distanza percorsa fin qui la stanchezza è ben lontana dal farsi sentire. Il cielo inizia ad aprirsi e posso finalmente godere di qualche spunto paesaggistico. Noto la presenza di una grossa Croce in legno alla mia sinistra e decido di raggiungerla attraversando il prato: qui scopro un bel punto panoramico che mi consente di ammirare dall’alto l’abitato di Pezzaze e la sua vallata. Ritorno sul 3V e raggiungo in breve tempo il Colle di San Zeno dove mi prendo una mezzoretta per una meritata pausa, finalmente riscaldato da un bel sole.

Riprendo fiato, energia e motivazione e mi incammino seguendo il 3V in direzione del Monte Guglielmo. In testa inizia prendere forma l’idea di raggiungere anche questa vetta ma decido di attenermi ai piani iniziali e di non aggiungere ulteriore salita, la ragione prevale sapientemente sull’istinto. Supero una bella malga e proseguo in leggera salita lunga un ampia mulattiera, seguo le indicazioni bianco-azzurre e raggiungo il bivio in località Gale. Da qui potrei proseguire dritto per la “direttissima”, salire a destra verso Malga Gale ed il “Medelet” oppure prendere il 326 che scende verso la Pontogna.

Scelgo l’ultima opzione e intraprendo il tratto finale della mia escursione, percorro l’ampia mulattiera per qualche chilometro fino a raggiungere la Malga Pontogna ed il vicino rifugio Cai Val Trompia. Ho superato i venti chilometri percorsi e le mie gambe iniziano a sentirli, mi prendo un ultima pausa al rifugio per un caffè, mangio un paio di biscotti e poi riprendo il cammino lungo la comoda strada che scende a Pezzoro. Nel complesso è stata una bella escursione, peccato per la scarsa visuale in vetta ma sento di aver aggiunto elementi nuovi al mio bagaglio di esperienza escursionistica.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Il meteo incerto mi accompagnerà per gran parte dell'escursione

Il meteo incerto mi accompagnerà per gran parte dell'escursione

Eccomi in vetta circondato da una fitta nebbia che nasconde il panorama

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Molto bella questo Crocifisso in legno che domina sull'abitato di Pezzaze

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Le nubi ora avvolgono il Monte Guglielmo, un motivo in più per rientrare come da programma

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Il rifugio Cai Val Trompia mi attende per un ultima pausa prima di scendere a Pezzoro

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