Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Cima Mughera e Monte Carone da Prè di Ledro

Cima Mughera e Monte Carone da Prè di Ledro

La neve fresca oggi non consente di salire in sicurezza in alta montagna, un'ottima occasione per tornare in Valle di Ledro ad ammirare l'alto Lago di Garda.

Difficoltà escursionistica: T3
Vette raggiunte: Cima Mughera (1161 m), Monte Carone (1621 m)
Dislivello salita: 1414 m
Lunghezza percorso: 22.03 Km

Descrizione dell’escursione

Doveva essere una breve escursione, tanto per muovere le gambe dopo una settimana di riposo. Doveva esserci il sole e la neve era prevista soltanto al di sopra dei 1600 m di quota. La realtà però si è rivelata ben diversa dimostrando ancora una volta quanto la natura sia imprevedibile e quanto l’affrontare questa incertezza sia di per sé l’essenza dell’escursionismo. Quella filosofia che guida il buon camminatore a mettere nello zaino gli occhiali da sole quando fuori piove e la giacca anti-pioggia quando il cielo è sereno.

Raggiungiamo la località Prè di Ledro poco dopo le nove del mattino dopo aver degustato una colazione decisamente appagante a Riva del Garda. Ha smesso di piovere ma durante la notte ha diluviato: indossiamo gli scarponi e ci prepariamo a camminare sul classico pantano. Seguiamo la bella strada cementata che con qualche tornante ci conduce in località Leano guadagnando subito metri di quota. Scopriremo poi che era possibile evitare questo tratto di strada salendo in automobile ma tutto sommato non ci dispiace mettere qualche metro di salita nelle gambe e riscaldare i muscoli per affrontare il resto dell’escursione.

Proseguiamo seguendo le chiare indicazioni per il Passo Guil camminando su un’ampia mulattiera. Sorprendentemente non ci troviamo nel fango grazie alle ottime condizioni del fondo costituito prevalentemente da ghiaia. La salita è poco impegnativa e piacevole, in particolar modo quando ci troviamo a transitare all’interno del bosco accompagnati dal rumore dell’acqua che scende abbondante nel ruscello a fianco del sentiero. Superiamo un ripido tratto cementato affiancati da due enormi massi e raggiungiamo la Malga Vil situata a una quota di poco superiore ai 1000 m. Sorprendentemente ci troviamo di fronte a un paesaggio completamente innevato e ancora vergine: nessuno stamane ha camminato sul sentiero CAI numero 421, tocca a noi aprire la via.

Il cielo è ancora completamente coperto e la presenza della neve compensa quella sensazione di conforto che solitamente otteniamo dai primi raggi di sole. Lo strato bianco sotto i nostri piedi si fa sempre più consistente e quando raggiungiamo il Passo Guil (1210 m) stiamo camminando su almeno dieci centimetri di soffice neve. E’ una sensazione davvero bellissima e un toccasana per il mio ginocchio ancora malconcio. Ci concediamo una pausa per scattare le prime fotografie e per pianificare le prossime tappe. L’idea oggi è di portare a casa almeno due vette e di trascorrere l’intera giornata in montagna.

Proseguiamo a sinistra in direzione della Cima Mughera seguendo la panoramica carrareccia che ci consente di intravedere la superficie del Lago di Garda alla nostra destra. Raggiunta una casetta in legno, probabilmente utilizzato in estate come punto di ristoro, seguiamo l’evidente traccia che scende a destra per poi consentirci di guadagnare la nostra prima vetta della giornata. Qui troviamo una piccola Croce di legno e possiamo godere di un panorama davvero invidiabile. Il classico balcone di roccia che sembra quasi voler lambire la costa del lago: sotto di noi troviamo l’abitato di Limone del Garda e di fronte lo spettacolo dell’acqua e della catena montuosa della sponda opposta. Osservo per la prima volta il Monte Baldo, l’Altissimo e la Punta Telegrafo ricoperte di neve e sale subito la voglia di visitarle, magari già nelle prossime settimane.

Dopo una fugace sosta a base di caffè e cioccolata ci rimettiamo in cammino per raggiungere e superare il Passo Guil procedendo stavolta in direzione opposta. Anche qui si cammina su una comoda strada pianeggiante totalmente innevata. Copriamo rapidamente la distanza che ci separa dall’accesso alla via di salita al Monte Carone situata in prossimità della Baita Segala. I sentieri che conducono su questa vetta sono sostanzialmente tre, due dei quali consigliati a escursionisti con esperienza in quanto costituiti da gradini in pietra. E’ bene premettere che entrambi non presentano, almeno sulla carta, particolari condizioni di esposizione e che la presenza di cordini metallici e di appigli rendono assolutamente sicuro il percorso.

Ci troviamo di fronte però a un percorso completamente innevato e non possiamo pertanto contare sulla bollatura CAI, praticamente nascosta. Fortunatamente un escursionista ci ha preceduti e possiamo quindi seguire le sue impronte. Scegliamo la terza via di salita, quella denominata Sentiero delle Creste che non dovrebbe presentare alcun tipo di difficoltà. Affrontare oggi dei gradini di roccia (magari scivolosa) completamente nascosti dalla neve sarebbe un rischio inutile, ci promettiamo però di tornarci in periodo estivo o autunnale per visitare anche le fortificazioni della Grande Guerra. La salita si rivelerà decisamente impegnativa a causa della neve fresca che in alcuni punti raggiunge anche i venti centimetri di spessore, procediamo quindi a passo lento fino a raggiungere la sommità boschiva e la bella Croce di vetta, stavolta in metallo.

Ci godiamo lo splendido panorama, reso ancora più appagante dalla presenza di un tardivo sole che filtra attraverso le nuvole. La vegetazione presente non consente di osservare il Lago di Ledro che possiamo soltanto intravedere alle nostre spalle ma contribuisce a rendere lo scenario quasi fiabesco, leggero, incantato. Ci prendiamo qualche minuto di pausa per recuperare energie, il GPS indica che abbiamo già percorso quasi 12 Km e la stanchezza inizia a farsi sentire. Affrontiamo la discesa ripercorrendo il sentiero a ritroso: una lunghissima passeggiata, a tratti defaticante, che ci condurrà nuovamente a Leano. Da qui in poi purtroppo la ripida discesa su strada cementata metterà a dura prova le nostre gambe stanche. Come previsto la mia infiammazione al ginocchio destro tornerà a bussare e dovrò sicuramente concedermi qualche giorno di riposo per recuperare.

In conclusione mi ritengo decisamente soddisfatto da questa bella escursione domenicale e convinto che valga la pena esplorare il territorio della nostra provincia. Esistono davvero decine di destinazioni praticamente sconosciute e poco pubblicizzate che consentono di ammirare panorami mozzafiato e di visitare luoghi importanti per la loro storia. I sentieri ci sono e coprono gran parte della provincia, la documentazione è sufficiente e si trova anche gratuitamente in rete e per chi volesse ci sono tante persone disposte a fornire informazioni e supporto (come il sottoscritto). Zaino in spalla quindi e buona montagna a tutti!

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

In prossimità del Passo Guil ci troviamo inaspettatamente a camminare su un morbido manto nevoso.

In prossimità del Passo Guil ci troviamo inaspettatamente a camminare su un morbido manto nevoso.

Raggiunta Cima Mughera il Lago di Garda compare quasi all'improvviso, splendido e imponente.

Raggiunta Cima Mughera il Lago di Garda compare quasi all'improvviso, splendido e imponente.

La salita al Monte Carone risulterà molto faticosa a causa della neve fresca offrendo però scenari fiabeschi.

La salita al Monte Carone risulterà molto faticosa a causa della neve fresca offrendo però scenari fiabeschi.

Oggi non abbiamo fretta, fermarsi ad ammirare il panorama circostante è d'obbligo!

Oggi non abbiamo fretta, fermarsi ad ammirare il panorama circostante è d'obbligo!

Tornati al Passo Guil le ultime luci del giorno ci offrono uno scenario tutto nuovo rispetto al mattino.

Tornati al Passo Guil le ultime luci del giorno ci offrono uno scenario tutto nuovo rispetto al mattino.



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