Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Punta Almana dalla Valle di Gardone Val Trompia

Punta Almana dalla Valle di Gardone Val Trompia

Un percorso che consente di raggiungere la bellissima Punta Almana dalla Valle Trompia e di godere di una splendida visuale sul Lago d'Iseo e sul Guglielmo.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Punta Almana (1390 m)
Dislivello salita: 1204 m
Lunghezza percorso: 12.98 Km

Descrizione dell’escursione

La salita dalla Valle di Gardone rappresenta sicuramente la via principale per raggiungere Punta Almana dalla Valle Trompia. Questo percorso combina infatti un buon dislivello complessivo, un buona varietà a livello di paesaggio ed una distanza complessiva da percorrere non eccessiva. Il rientro attraverso lo stesso percorso utilizzato all’andata consentirebbe di abbreviare l’escursione ed è consigliato per chi ha poco tempo a disposizione, io ho preferito percorrere un anello per rendere il tutto più interessante.

Parcheggio l’automobile nell’ampio piazzale presente al termine della strada che percorre la Valle di Gardone e proseguo a piedi superando il torrente. La bollatura mi invita a seguire una mulattiera che sale a sinistra e fino all’acquedotto comunale. Uno stretto ponticello mi consente di superare il torrente e di proseguire lungo un bel sentiero che sale attraverso un fitto bosco. La pendenza è nella media e non incontro particolari difficoltà, raggiungo un primo bivio dove seguo la sinistra e poco dopo giungo alla cascina Mostaccio. Qui la vegetazione si dirada e mi consente di vedere la mia destinazione in lontananza.

Il sentiero prosegue costeggiando un capanno di caccia e ricongiungendosi poi alla mulattiera che mi conduce alla Croce di Pezzuolo, valico posto tra la Valle Trompia ed il Sebino. Qui transitano il sentiero 3V che seguirò per la salita in vetta e quello proveniente da Portole che percorrerò al rientro. Mi incammino seguendo le indicazioni bianco-azzurre lungo l’erto sentiero ghiaioso che lascia il bosco per risalire a zig-zag un primo dosso. Qui i polpacci devono fare il loro sporco lavoro, la fatica è però ripagata da un panorama decisamente di rilievo. Raggiunta la prima sommità il sentiero diviene pianeggiante fino a portarsi in prossimità di alcune rocce.

Affronto la parte più divertente del percorso che si sviluppa attraverso alcune belle roccette. Per superarle è bene fare affidamento anche sulle mani quando necessario, non vi sono comunque punti particolarmente esposti ma come direbbe una buona guida escursionistica è necessario “un piede fermo”. Procedo piuttosto spedito, mi sento particolarmente bene ed il terreno ha un ottima aderenza essendo ancora leggermente umido. Superato questo tratto impegnativo si raggiunge facilmente la grande Croce di vetta in una decina di minuti seguendo il sentiero che si sviluppa sull’ampia cresta, davvero molto suggestivo.

Nonostante la bella giornata estiva mi trovo in vetta da solo, evento decisamente raro. Mi godo una meritata seconda colazione ed ammiro il Lago d’Iseo in tutto il suo splendore. Purtroppo ho poco tempo per tergiversare a causa di un impegno nel primo pomeriggio, mi avvio quindi seguendo il 3V in direzione opposta, al primo bivio vado a destra e dopo aver superato una ripida discesa con alcuni tornanti seguo le indicazioni per la Forcella di Sale. Da qui sarebbe anche possibile scendere direttamente a Gardone con il sentiero 313 ma preferisco compiere l’anello e tornare al punto di partenza, altrimenti dovrei risalire la Valle di Gardone lungo la strada asfaltata e non ne ho molta voglia.

Il sentiero procede a mezza costa e transita sopra la Valle d’Inzino, con bella vista sui pascoli sottostanti e sulla Valle Trompia. Alcune corde metalliche consentono di affrontare agevolmente i passaggi più stretti e impegnativi e di giungere rapidamente ad un roccolo di caccia. Molto suggestivo è poi il successivo passaggio nel bosco, superato il quale si raggiunge la carrareccia che scende verso le malghe di Inzino. Risalgo verso la Forcella di Sale e prendo la mulattiera, in gran parte cementata, che scende verso Portole. Questo tratto su strada è piuttosto noioso da percorrere e vista la notevole pendenza anche stancante per le ginocchia e per le dita dei piedi.

Raggiungo il tratto pianeggiante in prossimità della salita da Portole e proseguo in direzione Pezzuolo seguendo le inconfondibili indicazioni. Seguendo la carrareccia supero una trattoria e imbocco il sentiero che sale sulla sinistra lungo un pendio erboso con un paio di tornanti. Entro nel bosco e nel giro di pochi minuto raggiungo la Croce di Pezzuolo dove ritrovo il sentiero 312 utilizzato per la salita che percorro a ritroso. Rientrare nel bosco è davvero piacevole in quanto la temperatura inizia a salire, mi rilasso e mi godo ogni singolo passo fino all’automobile. Come spesso accade ho ancora fame di montagna ma per oggi devo proprio accontentarmi, peccato. Alla prossima vetta!

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Il tratto finale del sentiero si sviluppa lungo la cresta ed è molto panoramico

Il tratto finale del sentiero si sviluppa lungo la cresta ed è molto panoramico

Dall'Almana è possibile godere della migliore visuale sul Lago d'Iseo vista la sua vicinanza

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Vista la splendida giornata ne approfitto per godermi il sole e l'aria fresca del mattino

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Peccato per il poco tempo a disposizione, il Monte Guglielmo sullo sfondo sembra un invito alla salita

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Il sentiero ad anello che risale verso Pezzuolo continua a regalarmi soddisfazioni

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