Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Passo della Cisa e Monte Inferni da Lodrino

Passo della Cisa e Monte Inferni da Lodrino

Una domenica mattina d'inverno alla ricerca dell'ultimo tassello mancante per completare il mio puzzle delle cime di Lodrino, paese in cui sono cresciuto.

Difficoltà escursionistica: T3
Vette raggiunte: Monte Inferni (1368 m)
Dislivello salita: 673 m
Lunghezza percorso: 8.78 Km

Descrizione dell’escursione

Il Monte Inferni è sicuramente la vetta meno conosciuta e frequentata della bella catena montuosa che domina Lodrino, il mio paese d’origine. Forse paga la vicinanza della bellissima Corna di Caspai che, grazie al suo aspetto solido e minaccioso, si prende tutta la scena. Oggi però questa modesta e sottovalutata vetta è l’obiettivo della mia escursione e sono determinato a raggiungerla ad ogni costo.

So che troverò sicuramente del ghiaccio sul versante opposto e sono un po preoccupato perché il sentiero prevede un tratto attrezzato. Lascio l’automobile in località Pineta, poco dopo la Trattoria Genzianella, sono da poco passate le 7 del mattino, il cielo è limpido e non fa troppo freddo. Mi incammino spedito lungo il sentiero seguendo le indicazioni per il Passo della Cisa e la bollatura bianco-verde che caratterizza i sentieri gestiti dal Comune. Il percorso inizialmente si svolge su una strada cementata e poi diventa un bel sentiero che sale nel bosco.

Prendo rapidamente quota e la spoglia vegetazione mi offre continui affacci sull’abitato della frazione Invico e sulle montagne circostanti. Il sentiero non è mai esposto, presto attenzione ad un paio di passaggi un po scivolosi e supero l’ultimo tratto di salita dove la vegetazione lascia spazio alla nuda erba. Sono ormai giunto al Passo della Cisa dove riprendo fiato rendendo omaggio alla piccola “santella” della Madonna. E’ trascorsa poco più di mezzora dalla partenza ed ho tutto il tempo di individuare l’esile sentiero che conduce alla vetta.

Da qui in poi non so cosa aspettarmi: in rete ho trovato pochissime informazioni ed anche i conoscenti del paese non hanno saputo dirmi molto. Si dice che siano state installate delle catene metalliche per agevolare la salita e che ora sia “più facile”, non mi resta che scoprirlo. Non incontro grosse difficoltà tecniche nella prima parte, cerco di non perdere la bollatura ma la direzione è praticamente obbligata. Raggiungo così una parte più esposta del sentiero dove devo superare qualche roccetta per portarmi sul versante opposto del monte.

Quo trovo un bello strato di neve, la bollatura è praticamente invisible e non vi sono impronte. Individuo la prima catena e supero il ripidissimo passaggio affidandomi totalmente alla forze delle braccia. Senza il supporto di questo appiglio metallico non avrei assolutamente potuto superare questo ostacolo vista la presenza di neve e ghiaccio. A questo punto non ho altra scelta che proseguire ad intuito vista l’assenza di ogni altro riferimento. Dopo qualche minuto di smarrimento riprendo l’orientamento e riesco ad intuire la via per la salita. Sempre con l’aiuto di qualche catena raggiungo la vetta erbosa dove mi attende un semplice cartello segnaletico.

Sono soddisfatto e mi godo il bel panorama: alla mia sinistra ho la vicina Corna di Caspai che posso osservare da una posizione inedita, alla mia destra il Monte Guglielmo e di fronte a me il Corno del Sonclino e le altre montagne del gruppo. Intraprendo il sentiero di discesa alla mia destra che mi consentirà di raggiungere la località Vestone. Il percorso si dimostra ancora una volta complicato a causa del ghiaccio, della scarsa bollatura e della presenza di moltissimi arbusti che ostruiscono spesso il passaggio.

Una volta giunto in Vestone posso rilassarmi e godermi la bella strada che, attraversando la località Cogozzo ed i suoi prati, mi porta presso la località Dosso e quindi nuovamente in Pineta, punto di partenza dell’escursione. Oggi mi fermerò qui per pranzo e potrò subito recuperare le forze, è stata dura ma anche oggi ho portato a casa una nuova esperienza che arricchirà sicuramente il mio bagaglio.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

In vetta mi attende un paletto che attesta l'altitudine, per oggi mi accontento di questo

In vetta mi attende un paletto che attesta l'altitudine, per oggi mi accontento di questo

Uno sguardo alla mia destra per salutare l'amico Monte Guglielmo parzialmente innevato

Uno sguardo alla mia destra per salutare l'amico Monte Guglielmo parzialmente innevato

Il sentiero di discesa è piuttosto scivoloso e a tratti poco evidente

Il sentiero di discesa è piuttosto scivoloso e a tratti poco evidente

Giunto in località Cogozzo posso rilassarmi e godermi il sole del mattino

Giunto in località Cogozzo posso rilassarmi e godermi il sole del mattino

A pochi passi dall'abitato di Lodrino scopro una bella struttura votiva

A pochi passi dall'abitato di Lodrino scopro una bella struttura votiva



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