Passo della Cisa e Corna di Caspai da Lodrino
Breve escursione nel territorio di Lodrino per raggiungere una delle vette più suggestive della Valle Trompia, peccato solo per l'incombente maltempo.
Difficoltà escursionistica: T3Vette raggiunte: Corna di Caspai (1394 m)
Dislivello salita: 591 m
Lunghezza percorso: 5.83 Km
Descrizione dell’escursione
La giornata era iniziata decisamente bene e nonostante le previsioni meteo sfavorevoli il cielo sembrava “promettere estate”. Lo zaino ormai è sempre pronto e mi bastano pochi minuti per decidere la destinazione del giorno: andrò a Lodrino per conquistare la mitica Corna di Caspai e per proseguire salendo sulla vetta del Monte Palo. Come vedremo il clima mi costringerà a scendere proprio a metà del percorso lasciandomi però prima gustare una buona porzione del dolce.
Giungo in località Pineta ben prima delle sette e mi incammino seguendo le indicazioni per il Passo della Cisa, una suggestiva sella ben conosciuta dagli abitanti di Lodrino che ogni anno vi salgono per rendere omaggio alla Madonna. Fatta questa premessa è chiaro che il sentiero non sarà particolarmente impegnativo, si segue inizialmente una comoda carrareccia e si superano alcune abitazioni prestando attenzione alla bollatura bianco-verde dei sentieri comunali. Giunti al termine dell strada si prosegue a destra attraverso un rado bosco lungo una traccia sempre evidente.
Lo sviluppo del sentiero è piuttosto lineare e si sale con pendenza costante e mai severa, si seguono alcune rientranze lungo il versante con numerosi affacci sulla frazione di Invico e sul territorio di Marcheno. Un paio di punti sono leggermente esposti ma anche adeguatamente protetti, non incontro particolari difficoltà è dopo poco più di mezzora affronto l’ultimo ripido tratto che con un paio di tornanti mi conduce al Passo. Da qui posso ammirare una bandiera tricolore che affianca il sentiero per il Monte Inferni, sicuramente oggetto di una futura escursione.
Di fronte a me ecco la piccola Santella della Madonna della Cisa ed a fianco l’imbocco per il sentiero che conduce alla Corna di Caspai. E’ vero che siamo in estate e che quindi la vegetazione è folta e rigogliosa ma la traccia è praticamente invisibile. Inoltre ha piovuto abbondantemente e anche se non lo avesse fatto l’erba sarebbe comunque stata scivolosa per la presenza della rugiada. Spinto dall’adrenalina della salita decido comunque di proseguire lungo il ripido pendio erboso rischiando più volte di scivolare, per quanto riguarda l’orientamento vado ad intuito.
Il percorso diviene poi piuttosto impegnativo in quanto la presenza di mughi e cespugli rende alcuni passaggi molto stretti. Mi trovo spesso a transitare a pochi centimetri da uno strapiombo roccioso, cerco di affrontare i passaggi più pericolosi con molta calma facendo attenzione ad ogni singolo passo. Fortunatamente ne esco indenne ma la stanchezza inizia già a farsi sentire: la tensione mi ha reso rigido e non riesco a camminare come vorrei, le condizioni meteo sono notevolmente peggiorate e quando giungo in vetta sono praticamente immerso nella nebbia.
Visibilità pari a zero, panorama circostante inesistente. Vale la pena essere in vetta senza poter osservare nulla? Mi assale lo sconforto e mi domando se abbia senso proseguire verso il Monte Palo. Decido di rientrare per risparmiare le forze, magari domani ci sarà il sole e potrò affrontare un nuovo percorso. Per la discesa seguo il ripidissimo e contorto sentiero che porta verso il Passo della Cavada, tappa obbligata del sentiero 3V che consente di raggiungere il Passo del Termine situato nel vicino comune di Marmentino.
La discesa verso il Passo è resa difficile dalle condizioni del terreno, la pioggia degli scorsi giorni ha praticamente scavato un canalone. Camminare nel fango è già di per se fastidioso, farlo lungo una ripida discesa richiede una certa dose di pazienza ed una adeguata concentrazione. La presenza di alcuni alberelli mi consente di trovare i giusti appigli per non scivolare rovinosamente e giungo così alla Cavada. Seguo ora la bollatura bianco-azzurra lungo un primo tratto pianeggiante molto suggestivo anche per il passaggio attraverso un intaglio nella roccia.
Dopo aver superato alcuni tornanti in discesa su terreno sassoso entro all’interno di un bel bosco e proseguo seguendo la bollatura del 3V che è sempre evidente. Giungo quindi in prossimità della Pineta dove seguo il sentiero degli Alpini che mi conduce verso l’ampia e monumentale scalinata finale. Nonostante non sia riuscito a proseguire sul Monte Palo a causa del meteo sfavorevole sono felice per la nuova conquista e per aver calpestato questo versante per la prima volta.
Mappa del percorso
Galleria fotografica