Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Da Gardone a Lodrino passando sul Sonclino

Da Gardone a Lodrino passando sul Sonclino

Lunga e gloriosa escursione di sola andata che mi ha consentito di raggiungere il paese in cui ho passato l'infanzia partendo praticamente da casa.

Difficoltà escursionistica: T3
Vette raggiunte: Corna di Sonclino (1354 m), Punta Ortosei (1272 m), Punta di Reai (1247 m)
Dislivello salita: 1529 m
Lunghezza percorso: 16.57 Km

Descrizione dell’escursione

Quello che descrivo è un percorso molto personale e non so quanto possa avere senso percorrerlo, si tratta di un escursione di “sola andata” che richiede pertanto un passaggio in automobile al ritorno. Il dislivello complessivo è decisamente impegnativo e rientrare al punto di partenza a piedi richiederebbe un ulteriore sforzo, io per oggi mi fermo a Lodrino dove mi aspetta un pomeriggio all’insegna del relax e del lavoro nell’orto.

La mia prima tappa è il Santuario di Sant’Emiliano e per raggiungerlo ho scelto il sentiero CAI numero 360 che parte dalla località Arsenale. Posso pertanto uscire di casa a piedi e raggiungere il punto di partenza nel giro di una mezzora. Le indicazioni sono subito evidenti, si supera il ponte sul Fiume Mella e poi si prosegue a destra imboccando la via Val Siltro, un sentiero decisamente ripido. Dopo qualche minuto di cammino seguo le indicazioni bianco-rosse e proseguo a sinistra fino a raggiungere una cascina che supero per immettermi in un fitto bosco di castagni. Questa zona dovrebbe essere la Val Remenghi o almeno queste sono le indicazioni presenti sulla mappa a cui mi affido.

Qui il sentiero sale ripido e stretto attraverso la folta vegetazione alternando tornanti e strette serpentine, dopo un ora di cammino raggiungo il “Casì de le Siure”, un roccolo di caccia posizionato a ridosso della sommità del Monte Remenghi. Qui il sentiero diviene più comodo e posso proseguire senza fatica attraversando nuovamente il bosco fino a portarmi sul crinale Nord Ovest del Monte Calvario. Il sentiero ora sale nuovamente per immettersi dopo pochi minuti sulla carrareccia che sale da Zanano in località Paer, percorso che ho affrontato poche settimane fa sempre per raggiungere il bel Santuario saretino.

Da qui il percorso prosegue lungo una strada in leggera salita che costeggia il Monte Calvario sul versante Sud fino a raggiungere un piazzale dove la strada termina. Inizia ora il tratto più interessate del sentiero che attraversa una valletta costeggiando alcuni massi rocciosi e che mi conduce rapidamente al Santuario, adagiato su un bellissimo prato verde con ampia vista sulla Valle Trompia. Da qui potrei anche salire sull’omonimo Monte ma non riesco ad individuare il sentiero, decido quindi di sostare una decina di minuti per recuperare le energie e per pianificare le prossime tappe in quanto non sono nemmeno a metà del mio viaggio. Riprendo il cammino sempre sul sentiero 360 in direzione della Forcella di Vandeno che raggiungo nel giro di una ventina di minuti percorrendo un tratto soleggiato e pianeggiante.

Qui trovo un paletto segnaletico molto chiaro che mi consente facilmente di identificare il percorso da seguire. Devo raggiungere il 3V per arrivare a Lodrino e per farlo seguo il sentiero 362 verso la Focella dei Quattro Comuni, famoso punto d’incontro di vari sentieri della zona. Anche questa tappa non presenta difficoltà in quanto la pendenza è minima ed il tracciato sempre evidente e sufficientemente ampio. Raggiunta la Forcella seguo le indicazioni per la Corna Sonclino ed ecco finalmente un bel tratto ripido si sentiero che mi fa nuovamente sentire in montagna. Raggiungo la sommità erbosa in breve tempo e posso finalmente godere di un magnifico panorama che mi consente subito di ammirare la vallata di Lodrino e le sue montagne.

Posso scorgere subito il sentiero che dovrò percorrere per giungere a destinazione e le sue due vette, Punta Ortosei e Punta di Reai. Sul versante opposto ecco il leggendario trittico composto dal Monte Inferni, la Corna di Caspai ed il Monte Palo. Di fronte a me è ben visibile anche tutta la catena del Monte Guglielmo, a sinistra invece posso facilmente individuare il Palosso che ho visitato pochi giorni fa. Dopo aver un rapido spuntino scendo nuovamente alla Forcella e proseguo in direzione della Passata di Vallazzo percorrendo un tratto di sentiero piuttosto stretto e scivoloso che transita lungo le “Gole Basse”, proprio al di sotto di alcuni speroni rocciosi.

La bollatura ora è quella del leggendario sentiero 3V che seguirò fino a destinazione, da Vallazzo seguo la ripida traccia che sale lungo il crinale erboso. E’ un tratto molto ripido e la fatica inizia a farsi sentire, procedo con un passo decisamente più lento e mi fermo più volte per riprendere fiato. La traccia diventa inoltre sempre più stretta e completamente coperta da erba, preferisco pertanto fare molta attenzione visto che la zona è abbastanza nota per la presenza di vipere e vorrei evitare questo tipo di inconveniente. Raggiungo la boscosa Punta Ortosei dove trovo un paletto che ne certifica l’altitudine e proseguo lungo un sentiero pianeggiante attraversando un boschetto sulla cima.

Per raggiungere la prossima cima devo prima scendere leggermente sulla sella erbosa che separa le due alture, un tempo frequentata da mio padre e da mio nonno che salivano qui per fare il fieno. L’erba era un bene prezioso e ricercato e fa riflettere pensare che dal paese si salisse fino a qui per tagliarla, lavorarla e riportarla a valle. Ora non rimangono molte tracce di questa antica pratica ed il prato ha lasciato spazio a cespugli ed alberi. Raggiungo con un ultimo sforzo la Punta di Reai dove sono completamente circondato da alberi che ne ostruiscono la visuale: pensavo di poter ammirare la bella Lodrino da qui ma è praticamente impossibile trovare un affaccio.

Fisicamente ho raggiunto il limite ed ho bisogno di riposare, mi distendo nel prato al sole e chiudo gli occhi per qualche minuto cercando di trovare le energie necessarie per l’ultima fatica. Dopo una decina di minuti riparto lungo il ripido sentiero che dovrebbe condurmi a Campo Castello, mi sposto sul versante Sud dove posso osservare in basso l’area del tiro al volo della Valle Duppo e la vicina zona industriale di Mandro. Da questo lato gli alberi lasciano spazio ad un bel prato verde e posso osservare la stretta vallata sottostante ed i primi paesi della Valle Sabbia. La prima parte del sentiero è piuttosto ripida e faticosa ma una volta entrato nel bosco la pendenza si riduce e posso facilmente raggiungere Campo Castello per immettermi poi sulla carrareccia sterrata che porta in località Cocca, punto d’arrivo della mia escursione.

Qui ad attendermi trovo mio padre che ho avvisato poco prima, mi siedo sul muretto in cemento che costeggia la strada e gli racconto subito del mio passaggio sulla “sua” Punta di Reai. Posso osservare sul suo volto l’emozione dei ricordi d’infanzia e sono molto felice di aver calpestato quelle stesse terre. Per chi decidesse di rientrare a piedi consiglio una sosta e magari un bel pranzo nella vicina Valle Duppo che si può raggiungere dalla Cocca in meno di mezz’ora, è poi possibile proseguire lungo la variante bassa del 3V fino alla Passata di Vallazzo e percorrere a ritroso il percorso fino al punto di partenza.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Dal Santuario di Sant'Emiliano è possibile ammirare la nostra Valle Trompia

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La Corna Sonclino ci offre un panorama davvero ampio in ogni direzione

La Corna Sonclino ci offre un panorama davvero ampio in ogni direzione

Sulla vetta della Corna troviamo soltanto questo paletto segnaletico, niente Croce per oggi

Sulla vetta della Corna troviamo soltanto questo paletto segnaletico, niente Croce per oggi

Ecco il bel sentiero 3V che consente di raggiungere Punta Ortosei

Ecco il bel sentiero 3V che consente di raggiungere Punta Ortosei

La discesa da Reai verso la Cocca consente di ammirare la suggestiva Valle Duppo

La discesa da Reai verso la Cocca consente di ammirare la suggestiva Valle Duppo



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