Monte Pizza da Bagolino
Una vetta dal nome decisamente curioso che con la sua particolare Croce è un punto di riferimento inconfondibile per gli abitanti di Bagolino.
Difficoltà escursionistica: T3Vette raggiunte: Monte Pizza (1420 m)
Dislivello salita: 875 m
Lunghezza percorso: 12.48 Km
Descrizione dell’escursione
Noi bresciani abbiamo la grande fortuna di essere circondati dalle montagne e di poterle raggiungere molto facilmente grazie a una fitta rete di sentieri CAI. Come è normale che sia alcune destinazioni sono più frequentate di altre in quanto risultano facilmente raggiungibili: ciò consente lo sviluppo del classico turismo di montagna con la comparsa di rifugi e ristoranti e con il conseguente affollamento che ne deriva. Tutto ciò è un bene, mantiene vivo il nostro territorio, ma per chi come me ama ascoltare il silenzio della natura a volte è motivo di disagio.
Ho imparato quindi a pianificare le miei escursioni inserendo, di tanto in tanto, una meta meno conosciuta. Il Monte Pizza era ormai nella mia lista da alcuni mesi e avevo pensato inizialmente di salirvi come ascesa secondaria durante una giornata di trekking più ampia. Approfitto invece dell’escursione programmata per l’indomani sul Monte Baldo per cercare un po’ di natura selvaggia e di solitudine nel territorio di Bagolino. Non ho trovato molte indicazioni sui sentieri che dovrò percorrere: il dislivello complessivo è modesto ma il tratto finale sembra molto ripido e durante la notte ha piovuto, dovrò fare attenzione.
Raggiungo il Ponte di Romanterra, punto di partenza dell’escursione, ben prima delle otto e mi metto subito in cammino. Seguo le evidenti indicazioni per la Val Berga - Dosso Alto e percorro per un paio di chilometri una strada asfaltata in leggera pendenza. E’ la parte sicuramente più noiosa del percorso ma tutto sommato non la disdegno, mi permette di risvegliare la mente e le gambe senza preoccuparmi troppo del terreno su cui metto i piedi. Giunto a un tornante piuttosto ampio trovo nuove indicazioni che mi invitano a proseguire sulla carrareccia a destra, il sentiero è il numero 406.
Il percorso degrada leggermente per poi tornare a salire con moderata pendenza, si supera la deviazione per la palestra di roccia che scende a destra e si prosegue lungo una mulattiera molto probabilmente di origine militare. Superato un ultimo roccolo di caccia la vegetazione diviene più fitta e mi trovo a percorrere improvvisamente uno stretto sentiero, comunque evidente e ben segnato. L’ombra del bosco e la pioggia scesa nella notte hanno reso questo ultimo tratto decisamente scivoloso, mi preparo quindi ad affrontarlo con molta calma per evitare inutili infortuni.
Prestando attenzione alla bollatura bianco-rossa salgo tra gli alberi senza incontrare particolari difficoltà fino a raggiungere un tratto più ripido e impegnativo. Fortunatamente sono state predisposte alcune corde fisse che consentono di affrontare in sicurezza un breve passaggio esposto a sinistra e di risalire successivamente un ripido canalone. La presenza di questo passaggio è sicuramente appagante per l’escursionista con esperienza che si appresterà ad affrontarlo con la giusta scarpa da trekking e con la dovuta attenzione. Una volta superato questo tratto si raggiunge facilmente la Croce di vetta e si può finalmente godere di una vista privilegiata sull’abitato di Bagolino e sulle montagne circostanti.
In verità la vera cima del monte non è situata in questo punto e sinceramente non so se sia possibile raggiungerla in quanto avvolta da una fitta vegetazione. Decido di provare a seguire alcune tracce poco evidenti nel bosco cercando di aggirare uno sperone roccioso sulla destra ma vengo respinto da alcuni alberi caduti, proprio a pochi metri dalla meta finale. Torno indietro e provo dal versante opposto, mi sembra di intravedere un sentiero lungo il prato e provo a seguirlo ma esso mi conduce nuovamente di fronte a un masso che non posso in alcun modo superare. Controllo il GPS e la mappa satellitare per capire se in qualche modo l’ostacolo si può aggirare ma non trovo indicazioni precise, decido quindi di tornare alla Croce per una breve sosta ritenendomi comunque soddisfatto.
Per il ritorno decido di scendere dal versante opposto attraverso il sentiero che mi consentirà di raggiungere la località Pissisidolo. Il primo tratto di discesa si snoda lungo un canalone con un percorso a zig-zag molto scivoloso e in forte pendenza. Lo affronto con molta calma prestando attenzione a ogni passo e aiutandomi con le corde fisse predisposte dove presenti. Dopo una buona mezzora di cammino la pendenza si attenua e raggiungo una cascina dove, proseguendo sulla destra, mi ricongiungo con la bella carrareccia che mi condurrà al Ponte di Selva. Per il rientro al punto di partenza decido di seguire la strada statale che attraversa Bagolino transitando proprio di fronte allo stabilimento della famosa “Acqua Maniva” e completando così una bella escursione in solitaria.
Mappa del percorso
Galleria fotografica