Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Monte Maddalena e Colle di San Vito da Nave

Monte Maddalena e Colle di San Vito da Nave

La Maddalena è la montagna dei bresciani ed ho deciso di visitarla attraverso il percorso numero 11, forse il più selvaggio tra quelli disponibili.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Monte Maddalena (856 m)
Dislivello salita: 676 m
Lunghezza percorso: 11.9 Km

Descrizione dell’escursione

E’ possibile salire alla “Maddala”, nome gergale con il quale i cittadini identificano questa vetta, attraverso ben 16 differenti percorsi ognuno dei quali spicca per una particolare caratteristica. Ciò consente a tutti di godere della splendida visuale sulla città e sull’hinterland che solo questa altura è in grado di offrire grazie appunto alla sua posizione strategica.

La catena montuosa di cui fa parte separa infatti la Valle Trompia dalla Valle Sabbia e si estende dalla città fino al Colle di Sant’Eusebio. Dalla Maddalena è possibile proseguire fino al Colle di San Vito per poi salire al Monte Dragoncello ed al Monte Ucia. La presenza di numerosi centri abitati nei dintorni ha fatto si che si sviluppasse nel tempo un intricata rete di sentieri e ciò ha resto tutta l’area molto frequentata sia da chi pratica sport che dalle famiglie in cerca di una piccola avventura a due passi dal nostro capoluogo di provincia.

Come accennato in precedenza per questa escursione ho scelto il percorso numero 11 che corrisponde al sentiero CAI 911 con partenza da Nave in località Muratello. E’ una bellissima domenica ed il mio umore è decisamente buono, ieri ho trascorso una splendida giornata iniziata con una salita al Monte Guglielmo e culminata poi con la partecipazione al matrimonio di una carissima amica e collega di lavoro. Una giornata quindi trascorsa all’insegna dell’amore, il mio per la montagna e poi quello di una giovane coppia che decide di trascorrere il resto della propria vita insieme.

Nel complesso però le gambe stanno piuttosto bene e temo soltanto il dolore ai piedi causato dall’aver indossato scarpe eleganti. Seguo le indicazioni al termine di Via Piedimonte e supero il dosso cementato proseguendo in direzione Monte Salena. Il sentiero entra in un fitto bosco e si rivela subito molto umido e scivoloso, a tratti si cammina in un solco scavato dall’acqua ed è quindi necessario prestare la dovuta attenzione per evitare rovinose cadute e successive imprecazioni a madre natura. Il GPS identifica il percorso come “Senter del Negondol” e nonostante le mie locali origini non ne capisco ancora il significato.

Risalgo pazientemente fino ad incrociare la carrabile di Via Maddalena che seguo per un breve tratto superando un tornante. Ritrovo la traccia del sentiero e proseguo costeggiando dal basso la strada principale fino ad attraversalo nuovamente in località “Doss del Bruch”. Qui trovo alcune automobili parcheggiate a bordo strada, posso immaginare che si tratti di cercatori di funghi che setacciano i boschi circostanti. Proseguo lungo il sentiero e raggiungo il tratto finale della salita dove incontro nuovamente la strada asfaltata che conduce alle postazioni di telecomunicazioni in prossimità della vetta.

Non mi soffermo su quanto esse rovinino il paesaggio e sul fatto che vorrei possedere un paio di missili per abbatterle immediatamente. E’ un discorso banale e fuori contesto: abbiamo bisogno di queste opere ed è giusto vivere nel presente, mi auspico però che in futuro troveremo il modo di ridurre l’impatto estetico realizzando sistemi per le telecomunicazioni più compatti e discreti. Dopotutto se io sto scrivendo questi contenuti e se tu li stai leggendo è anche grazie ad infrastrutture come quella presente qui sulla Maddala.

Mi soffermo sull’ampio pianoro erboso utilizzato anche per il decollo in parapendio ed osservo il panorama che madre natura ha da offrire. E’ possibile scorgere in modo piuttosto distinto la parte sud del Lago di Garda e credo di riconoscere Desenzano o Sirmione, più vicino è possibile osservare Botticino e le sue Cave e proprio al di sotto del monte troviamo la nostra bella “city” ed i paesi periferici. Mi incammino sul sentiero bianco-azzurro del 3V che mi offre una piacevole e rinfrescante passeggiata attraverso un bel bosco lungo una carrareccia chiusa al traffico automobilistico.

Improvvisamente il percorso diviene uno stretto sentiero che con qualche curva mi consente di raggiungere il Colle di San Vito e la sua bella chiesetta. Purtroppo non è possibile entrare all’interno e devo accontentarmi di scattare qualche fotografia. Riprendo il 3V in direzione Nave e nel giro di una mezzoretta raggiungo il paese sbucando leggermente più a nord rispetto al punto di partenza. Non mi resta che percorrere qualche centinaia di metri per tornare nei pressi dell’automobile e rientrare a casa per un po di meritato riposo. La Maddalena è stata una bella scoperta, cercherò di percorrere tutti gli itinerari più interessanti per capire cosa altro ha da offrire.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Dalla Maddalena è possibile osservare la parte Sud del Lago di Garda, non so presenti alture nel mezzo

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L'area è molto frequentata dagli sportivi e viene anche utilizzata per il decollo in parapendio

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Le Cave di Botticino sono davvero inconfondibili, una ferita che la natura non potrà rimarginare facilmente

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Il percorso del 3V offre numerosi affacci panoramici sulla città e sull'hinterland

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Eccomi nuovamente di fronte a qualcosa di più ancestrale, la bella chiesetta di San Vito

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