Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Monte Censo, Cima Chetoi e Monte Valcaelli da Anfo

Monte Censo, Cima Chetoi e Monte Valcaelli da Anfo

Eccomi nuovamente a osservare le acque dell'Eridio, rigorosamente dall'alto, con una nuova breve ma appagante escursione lungo l'Alta Via del Caffaro.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Monte Censo (1013 m), Cima Chetoi (934 m), Monte Valcaelli (1360 m)
Dislivello salita: 1079 m
Lunghezza percorso: 13.2 Km

Descrizione dell’escursione

L’escursione oggetto di questa breve relazione consente di visitare tre cime “minori” che appartengono al versante ovest del Lago d’Idro. Il bellissimo sentiero che percorrerò è una delle tappe dell’Alta Via del Caffaro, un itinerario di oltre 80 km che consente di visitare numerose fortificazioni e resti della Grande Guerra. Il mio obiettivo della giornata è di rilassarmi e di trascorrere qualche piacevole ora immerso nella natura facendo quello che più mi piace: camminare e lasciare che il mio sguardo si perda nella bellezza del paesaggio.

Il punto di partenza è situato presso la Chiesa di San Petronilla nel comune di Anfo, raggiungibile percorrendo un paio di tornanti lungo la stretta strada del Baremone. Le indicazioni sono fin da subito molto evidenti: il sentiero da seguire è il numero 433 con bollatura bianco-rossa che parte in prossimità del bosco, a sinistra rispetto alla chiesetta. Si prende subito quota percorrendo una lunga serie di tornanti che salgono attraverso il bosco su un terreno sempre compatto e sicuro, merito della perfetta manutenzione da parte del Gruppo Sentieri di Idro (come riscontrato anche nelle precedenti escursioni in zona). La vegetazione lascia spesso spazio a scorci panoramici sul lago e sulla riva sottostante offrendo continuamente immagini da cartolina.

Superata la serie di tornanti il sentiero degrada offrendo un tratto pianeggiante che conduce a uno sperone roccioso. Affacciandosi è possibile osservare la sottostante “Rocca d’Anfo”, fortificazione operativa fino agli anni ‘50 che consiglio assolutamente di visitare con una guida. Si prosegue lungo il percorso affrontando ora un tratto più aperto che conduce a un bivio. In alto è già possibile osservare la Croce in metallo posizionata sull’anticima, destinazione che raggiungo senza difficoltà seguendo l’evidente traccia che sale dritta. Superata la Croce raggiungo la sommità erbosa del Monte Censo dove scatto alcune fotografie per poi concedermi una pausa. Ho già raggiunto la prima tappa dell’itinerario e non è trascorsa nemmeno un’ora dalla partenza, ho quindi tutto il tempo per riprendere fiato e per bere un sorso d’acqua.

Torno al bivio e proseguo in direzione Chetoi con passo spedito approfittando della leggera discesa. Il sentiero, sempre ampio e ben tracciato, attraversa un paio di appostamenti di caccia (attenzione durante la stagione venatoria). Prestando attenzione alla mia destra scorgo una deviazione che mi consente di raggiungere anche la vetta di Cima Chetoi, una poco significativa sommità erbosa dove è presente un roccolo di caccia. La sua visita ha comunque senso in quanto consente di osservare alcuni muretti a secco costruiti durante la Grande Guerra e una grotta che preferisco però non esplorare in quanto ostruita dalla vegetazione.

Raggiungo quindi la Cuca Chetoi in prossimità della strada del Baremone che seguo per qualche metro per immettermi nuovamente sul numero 433. Le indicazioni da seguire sono quelle per il sentiero denominato Gatole sempre appartenente all’Alta Via del Caffaro citata in precedenza (bollatura nero-blu). Inaspettatamente il percorso diviene aspro e ripido mettendo a dura prova le mie gambe entrate da qualche minuto in modalità relax. Si susseguono stretti tornanti che consentono di risalire faticosamente il pendio erboso: un tratto impegnativo che ripaga continuamente offrendo spunti panoramici di indescrivibile bellezza. Raggiungo Croce di Gatole in prossimità di uno sperone roccioso e qui termina anche il tratto in pendenza.

Dopo l’ennesima breve sosta riprendo il cammino seguendo il sentiero che prosegue inizialmente in leggera salita per poi degradare portandomi sul versante opposto. Raggiungo quindi un bivio dove trovo le indicazioni per visitare la Capanna Gatole, un rifugio sempre aperto gestito dagli Alpini di Anfo. Scorgo una traccia poco evidente che dovrebbe consentirmi di raggiungere Cima Valcaelli e decido di provare a seguirla nonostante l’erba alta e la sbiadita bollatura. Desisto a pochi passi dalla vetta (sul GPS mancano circa 30 m di dislivello) in quanto la fitta vegetazione non mi consente di proseguire in sicurezza: l’erba alta non mi permette di vedere dove metto i piedi e il pericolo vipere è sempre in agguato!

Torno nei pressi della Capanna Gatole e proseguo sul bel sentiero che in leggera discesa mi conduce sulla strada del Baremone. Decido di completare il percorso ad anello seguendo la strada asfaltata fino al punto di partenza tagliando attraverso il bosco nell’unico punto possibile. Il rientro risulta comunque piacevole e mi consente di riposare le gambe e di godere di un bel sole. Nel complesso è stata un’escursione piacevole e sono rimasto sorpreso dal non aver incontrato altri escursionisti. Il paesaggio è stupendo, i sentieri sono puliti e sicuri, perché non approfittarne? Io sicuramente tornerò da queste parti!

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Già dopo una decina di minuti di cammino è possibile godere di un bel panorama

Già dopo una decina di minuti di cammino è possibile godere di un bel panorama

Eccomi giunto in prossimità della suggestiva Croce del Monte Censo

Eccomi giunto in prossimità della suggestiva Croce del Monte Censo

Ad accogliermi, dopo la faticosa salita del Gatole, ecco una seconda Croce in metallo

Ad accogliermi, dopo la faticosa salita del Gatole, ecco una seconda Croce in metallo

Il sentiero di salita al Valcaelli transita attraverso numerose rocce affioranti

Il sentiero di salita al Valcaelli transita attraverso numerose rocce affioranti

Per raggiungere la strada del Baremone il sentiero transita sotto la rocciosa Cima Valcaelli

Per raggiungere la strada del Baremone il sentiero transita sotto la rocciosa Cima Valcaelli



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