Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Corna di Savallo e Monte Palo, versione invernale

Corna di Savallo e Monte Palo, versione invernale

Bella gita di Capodanno sulle montagne di casa per bruciare qualche caloria in vista del pranzo in famiglia. Ecco un buon modo per iniziare il mio 2019!

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Corna di Savallo (1436 m), Monte Palo (1461 m)
Dislivello salita: 783 m
Lunghezza percorso: 9.43 Km

Descrizione dell’escursione

E’ il primo dell’anno ed ho deciso di iniziarlo nel migliore dei modi: una bella escursione sulle montagne di Lodrino e poi pranzo in famiglia nella stessa località. Ieri sera non ho fatto grandi festeggiamenti: sono quindi riposato e pronto per questa prima avventura del 2019. Guardo fuori dalla finestra mentre sorseggio il mio caffè, il cielo stamattina è totalmente coperto ma le previsioni danno sole: decido quindi di partire.

Raggiungo il parcheggio in località Pineta punto di partenza dei sentieri di Lodrino (appena dopo la grande scalinata dei cannoni). Seguo le evidenti indicazioni per il Rifugio Nasego e percorro la strada sterrata che mi porta, con un paio di tornanti in leggera salita, all’interno di un bosco. Da qui in poi il sentiero si sviluppa in modo piuttosto lineare, si tratta di attraversare il versante valsabbino ai piedi del Monte Palo fino a raggiungere i prati di Nasego, meta molto frequentata durante il periodo estivo. La pendenza non è mai proibitiva, sono presenti un paio di passaggi più stretti e scivolosi che si superano però senza difficoltà.

Sono ormai in prossimità del Rifugio, alla mia sinistra vedo la vetta del Monte Palo ancora completamente avvolta dalla nebbia mentre alla mia sinistra ho la Corna di Savallo che è completamente sgombra. Decico quindi si salire prima su questa sommità con la speranza di un miglioramento meteo, percorro il facile sentiero fino a raggiungere la ripida salita finale. La traccia è sempre evidente e posso tenere come riferimento il “traguardo” della Vertical Nasego che fa bella mostra sulla sommità erbosa. Giunto sulla cima mi godo una meritata pausa per scattare un paio di fotografie e per valutare la situazione climatica.

E’ trascorsa poco più di un ora dalla mia partenza e l’ora di pranzo è lontana, vale la pena di continuare. Scendo fino a tornare in prossimità del Rifugio Nasego e proseguo verso il Monte Palo lungo un tracciato che conosco molto bene. Sono ormai immerso nella nebbia e non posso purtroppo godermi il paesaggio che da qui si aprirebbe verso il Monte Ario, il Muffetto, la catena del Dosso Alto e le vette più alte del gruppo Adamello. Raggiungo ben presto la grande Croce dell’AVIS posta in vetta, una struttura metallica “a tralicio” che domina e protegge l’abitato di Lodrino e che risulta ben visibile di notte grazie alla presenza dell’illuminazione.

Qui incontro un paio di escursionisti locali, persone davvero simpaticissime con le quali decido di percorrere il sentieri di discesa verso il Passo della Cavada. Ho sentito spesso parlare di questo sentiero ma non l’ho mai percorso mentre loro lo conoscono molto bene, ciò si rivelerà davvero una bella fortuna perché a causa della neve la traccia è praticamente invisibile. Mi aspettavo una breve e facile discesa e forse in periodo estivo lo sarebbe, la presenza di neve e ghiaccio richiede invece molta prudenza ed attenzione. Sicuramente l’ideale sarebbe stata una percorrenza dell’anello in senso opposto affrontando questo tratto in salita per poi godere di una semplice discesa.

Nonostante le difficoltà raggiungiamo rapidamente il roccolo Morandi dove ci prendiamo una decina di minuti di sosta. Ora il sentiero diventa pianeggiante anche se ancora molto ghiacciato, in pochi minuti raggiungiamo il Passo della Cavada dove incrociamo il sentiero 3V che sale dalla Pineta e che consentirebbe di raggiungere Marmentino. Lo percorriamo per un breve tratto in discesa fino a scorgere una debole traccia sulla sinistra. Si tratta di un “vecchio” sentiero non presente sulle mappe ufficiali che però i miei compagni di avventura conoscono molto bene: questa è un ottima notizia, mi piace visitare posti nuovi.

Il percorso si dimostra più facile di quello che pensavo e ci consente di raggiungere il punto di partenza nel giro di una ventina di minuti concludendo così l’escursione. Ho trascorso una bellissima mattinata in compagnia e posso ritenermi soddisfatto per l’esperienza escursionistica, peccato solo per la nebbia in vetta. Auguri a tutti i vagabondi, che il 2019 possa portarvi su tante nuove vette!

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Ecco la croce di vetta della Corna di Savallo, ben visibile dalla Valle Sabbia

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Oggi il cielo è piuttosto minaccioso ma non dovrebbe piovere

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Sulla Corna è presente anche questa scultura di discutibile bellezza

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Eccomi sulla cima del Monte Paolo dove incontro due simpatici compagni di avventura

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Giunti al bel roccolo Morandi il cielo cambia completamento aspetto, finalmente!

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