Corna del Sonclino e Cascina Grassi da Lumezzane
Facilmente raggiungibile sia dalla Valle Trompia che da Lumezzane questa vetta è la destinazione ideale per una rilassante passeggiata domenicale.
Difficoltà escursionistica: T2Vette raggiunte: Corna del Sonclino (1352 m)
Dislivello salita: 620 m
Lunghezza percorso: 10.15 Km
Descrizione dell’escursione
Flora rigogliosa, tracce di storia e panorami emozionanti: la Corna del Sonclino è in grado di offrire tutto ciò ed è davvero alla portata di ogni escursionista. Ho già raggiunto questa vetta in passato ma è sempre stata un punto di passaggio e mai l’apogeo dell’itinerario. Approfitto quindi della bella giornata per dedicarmi totalmente a essa disegnando un percorso ad anello lungo i sentieri di Lumezzane, versante dal quale non sono mai salito.
Da quanto ho deciso di condividere le mie passeggiate nella natura pubblicandone una breve relazione on-line sento il dovere di proporre anche itinerari più brevi, ideali per l’escursionista senza una particolare preparazione. Ciò mi consente di completare il mio weekend all’insegna della vita nei boschi recandomi in montagna anche di domenica, magari per una fugace colazione in vetta. Tralasciando le considerazioni personali inizio ad analizzare meglio il percorso che ho classificato con prudenza come T2 anche se ho notato molte persone che salivano con scarpe da ginnastica. Sia ben chiaro che i sentieri non presentano pericoli ma ritengo che sia importante minimizzare il rischio di cadute e di infortuni: una buona scarpa da trekking e l’abbigliamento adatto è sempre consigliato.
Il punto di partenza dell’escursione è la località San Bernardo di Lumezzane dove sono disponibili numerose piazzole per lasciare l’automobile. Qui è infatti presente l’omonimo Santuario e l’Osservatorio Astronomico Zani, il tutto circondando da un bel parco attrezzato con numerosi tavoli e panchine liberamente utilizzabili. Le indicazioni per compiere l’intera escursione sono molto semplici e potrei riassumerle indicando i due sentieri che dovremo percorrere: il 363 per la salita e il 362 per la discesa. L’impeccabile manutenzione del terreno, la bollatura costantemente rinnovata e la presenza di numerose indicazioni fa si che si possa sempre procedere con sicurezza e senza preoccuparsi della direzione da seguire.
Attraversato il parco di San Bernardo si supera l’osservatorio e si abbandona la carrareccia cementata per proseguire lungo il sentiero 363 entrando nella fitta vegetazione tipica di questa quota altimetrica. Il sentiero procede con pendenza media, si superano un paio di tornanti e si guadagna quota fino a raggiungere la località Prato della Tesa. Qui il percorso attraversa per qualche decina di metri la strada asfaltata che sale dalla Pieve di Lumezzane, si supera il tornante e poco dopo si riprende il sentiero con bollatura bianco-rossa il cui imbocco è ben evidente sulla destra.
Si riprende la salita nel bosco con pendenza leggermente più accentuata fino a giungere in località Malga Artecle. Qui la vegetazione boschiva lascia spazio a un ampio pascolo erboso, si prosegue lungo la mulattiera a sinistra del fabbricato per poi imboccare l’evidente sentiero che attraversa il versante a mezzacosta. Si torna quindi sulla strada asfaltata e qui si presentano due opzioni: proseguire sul sentiero e salire in località Campo del Gallo o prolungare leggermente il percorso per congiungersi al sentiero 3V e salire lungo la cresta.
Scelgo la seconda soluzione e ciò mi consente di visitare la Chiesetta della Madonna al Campo del Gallo, di ammirare da vicino la Croce in prossimità dell’anticima est e di giungere quindi sulla vetta della corna. Quest’ultimo tratto di escursione è davvero rilassante: mi sento leggero, lo sguardo si perde in lontananza e non sento nelle gambe la fatica dell’escursione che ho affrontato soltanto ieri. La mente è libera, i pensieri negativi sono ormai spariti e l’unico peso che porto è quello dello zainetto. Raggiungo la vetta poco dopo le 8 del mattino, giusto in tempo per la colazione. Il panorama che mi circonda è straordinario: questa catena montuosa separa la Valle Trompia da Lumezzane e dalla Valle Sabbia. Da un lato posso quindi osservare il Monte Palosso, il Monte Conche e l’abitato di Lumezzane mentre dall’altra ecco il Monte Guglielmo e le montagne della mia Lodrino.
Potrei rimanere qui per ore senza annoiarmi ma devo rientrare, il pranzo in famiglia mi attende e non voglio fare tardi. Per la discesa seguo le indicazioni per il sentiero 362 e per la località “Il Buco”, meta che raggiungo nel giro di una ventina di minuti. Da qui consiglio una breve deviazione sul sentiero “122esima Brigata Garibaldi” per raggiungere il cippo che ricorda i 18 Partigiani caduti nella Battaglia del Sonclino. Si prosegue superando la casina fino a raggiungere la Forcella di Vandeno, punto in cui pervengono il sentiero 361 che sale da Marcheno e il 360 proveniente dal santuario di Sant’Emiliano di Sarezzo. Transitando alla destra della Cascina Grassi si prosegue la discesa lungo una comoda mulattiera per poi seguire la bollatura bianco-rossa che ci porta ad attraversare la valle del Torrente Redocla.
Dopo aver guadato il corso d’acqua per un paio di volte il sentiero entra nuovamente nel bosco e ci porta su una strada sterrata chiusa al traffico. Percorro questi ultimi chilometri in leggera discesa fino a incrociare la strada cementata che sale da San Bernardo e a raggiungere il luogo di partenza. Oggi ho scoperto un nuovo bellissimo percorso che potrebbe rivelarsi decisamente utile ogni qual volta sentissi il bisogno di salire in vetta senza avere troppo tempo a disposizione, magari percorrendolo anche in senso contrario.
Mappa del percorso
Galleria fotografica