Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Cima Blum e Monte Paré da Clusone

Cima Blum e Monte Paré da Clusone

Prosegue la mia esplorazione della vicina Valle Seriana alla ricerca di nuove vette e di paesaggi inediti. Oggi partirò da Clusone per raggiungere la vetta del Monte Paré.

Difficoltà escursionistica: T2
Vette raggiunte: Monte Semer (961 m), Cima Blum (1293 m), Monte Paré (1642 m)
Dislivello salita: 1118 m
Lunghezza percorso: 16.8 Km

Descrizione dell’escursione

Questo 2019 si sta rivelando davvero molto proficuo a livello escursionistico, sotto ogni punto di vista. L’idea di non ripetere le escursioni già effettuate in precedenza mi ha consentito di accumulare nuove esperienze, di visitare territori che non conoscevo e di sfidare me stesso affrontando tanti piccoli ostacoli. Mi riferisco ad esempio alla mia scarsa propensione agli spostamenti in automobile piuttosto che alla gestione dell’ansia che mi tormenta ogni qual volta mi trovo in una nuova situazione.

Per questa prima domenica d’estate decido quindi di recarmi in Valle Seriana per proseguire nella scoperta di questo territorio. Settimana scorsa avevo visitato con molta soddisfazione il Pizzo Formico mentre l’escursione odierna si svolgerà sul versante opposto. La meta finale è il Monte Paré e le tappe intermedie prevedono Cima Blum e la bella Cappella degli Alpini situata ai suoi piedi. Per raggiungere Clusone partendo dalla Valle Trompia ho scelto la via più breve che attraversa Polaveno, scende a Iseo e risale il lago fino a Lovere. Un tragitto che richiede circa un’ora e mezza e che mi impone una partenza alle sei del mattino.

Raggiungo Clusone e parcheggio nel comodo piazzale antistante il Comando della Guardia di Finanza, situato poco dopo la Chiesa di San Defendente. Preparo l’attrezzatura e mi incammino superando la casa parrocchiale e salendo lungo la strada asfaltata che presenta fin da subito la bollatura bianco-rossa del sentiero numero 317. Le indicazioni da seguire sono quelle per il “Fontanino della Mamma” ma in realtà non esistono percorsi alternativi, la direzione è praticamente obbligata. Inizialmente si transita su un’ampia strada sterrata con alcuni tratti pianeggianti, si attraversa un torrente e si prosegue guadagnando dolcemente quota.

Il sentiero man mano si stringe, si transita in prossimità di una cascina in località “Fontanino del Papà” e si prosegue la salita immersi nella vegetazione. L’ambiente è decisamente umido a causa dei forti temporali del giorno precedente e il terreno molto scivoloso. Probabilmente averi dovuto scegliere meglio le calzature optando per uno scarponcino con suola rigida piuttosto che per le scarpe da trail running. Non riesco a prendere confidenza con il percorso e la paura di scivolare mi costringe a un passo decisamente lento e poco sicuro nonostante il livello di difficoltà del tracciato sia assolutamente elementare.

Raggiungo una sella dove un paletto segnaletico mi indica la possibilità di salire sul Monte Simer, una piccola cima che avevo intravisto dall’abitato sottostante. Decido di effettuare questa breve deviazione di una decina di minuti e raggiungo la bella Croce metallica. Mi fermo giusto il tempo di scattare qualche fotografia sulla valle sottostante e riprendo il cammino tornando alla sella e proseguendo sempre sul sentiero 317 in direzione Blum. Non ho ancora raggiunto i mille metri di quota ed è chiaro che prima o poi dovrà iniziare la vera salita, tuttavia in fase di pianificazione l’avevo immaginata dolce e costante.

Mi trovo invece ad affrontare un tratto decisamente ripido che impone alle mie gambe un brusco risveglio. Non ho la cadenza dei giorni migliori e la concentrazione è scarsa ma posso contare su una buona preparazione fisica. Rallento il passo per non scivolare su alcune facili roccette, mi aiuto con le mani in un paio di punti più ripidi e mi godo il primo sole del mattino che finalmente fa capolino anche su questo versante. La pendenza finalmente si riduce, proseguo lungo il sentiero ora quasi pianeggiante transitando prima in prossimità di Cima Crapet e poi di fronte a una bella cascina che lascio sulla sinistra. Percorro quindi un breve tratto sulla mulattiera che scende verso la casina per poi deviare a destra seguendo la bollatura bianco-rossa.

Dopo una decina di minuti il sentiero si immette sulla carrareccia che sale a sinistra verso Cima Blum, meta che raggiungo nel giro di una decina di minuti. La vetta è occupata da una mandria di mucche e vitelli e la situazione mi mette molta allegria, probabilmente perché la loro presenza in montagna è il segno tangibile dell’inizio del periodo estivo. Mi fermo giusto il tempo di qualche scatto fotografico e poi raggiungo la bella Santella degli Alpini del Monte Blum, un edificio davvero molto particolare caratterizzato dalla presenza di un tetto spiovente e da un bel campanile. Sono quasi a quota 1300m e posso già intravedere la mia destinazione finale.

Riprendo il cammino risalendo un’ampia traccia lungo un ripido pendio erboso, supero un paio di escursionisti che procedono con un passo meno deciso e raggiungo un dosso dove posso recuperare il fiato. Mi fermo a un bivio per consultare le indicazioni: per la salita finale proseguirò sempre per il 317 che sale a sinistra mentre per il rientro tornerò in questo punto e seguirò la deviazione a destra per il “Sentiero delle Vipere”. L’ascesa alla cima si rivela davvero impegnativa: il sentiero è ripido e molto scivoloso, fortunatamente è possibile seguire una variante più semplice percorrendo alcuni tornanti evitando così possibili cadute. Ci tengo a ripetere che con terreno asciutto queste difficoltà non sarebbero state presenti, per questo motivo classifico comunque il percorso come di livello escursionistico (T2).

Raggiungo la Croce di Vetta e mi godo il panorama circostante che comprende l’immensa Presolana, l’affascinante e solitario Monte Secco, il vicino Pizzo Formico e il mio amatissimo Lago d’Iseo. In lontananza posso anche osservare alcune delle cime che conosco meglio come il Monte Guglielmo e la Corna Trentapassi. Mi fermo una decina di minuti per una fugace merenda a base di acqua fresca e barretta energetica per poi scendere fino al bivio citato in precedenza e percorrere la bretella che mi condurrà sul famoso “Sentiero delle Vipere”. Dopo una buona mezz’ora di cammino raggiungo un’ampia carrareccia in prossimità di alcune baite e proseguo in direzione di Rovetta. Scendo nel fitto bosco su una strada in gran parte cementata fino a raggiungere il paese.

Non mi rimane che tornare al punto di partenza per riprendere l’automobile e per farlo utilizzo la pista ciclabile che fiancheggia la strada statale. Questa scelta mi ha consentito di percorrere un anello e di non ripetere il percorso di salita ma è resa meno piacevole dal clima davvero rovente. Nonostante oggi non sia riuscito ad avere un buon passo e a lasciare a valle pesanti pensieri lavorativi sono comunque soddisfatto e appagato. Abbandono questa valle ma già so che si tratta di un arrivederci.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Il Monte Simer è una deviazione assolutamente consigliata che richiede pochi minuti

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Raggiungo Cima Blum e vengo calorosamente accolto da questa simpatica mandria

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Ecco la bellissima Santella degli Alpini del Monte Blum

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Dalla vetta del Monte Paré lo sguardo si posa obbligatoriamente sulla Presolana

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Inaspettatamente ecco comparire il Lago d'Iseo in lontananza

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