Monte Conche da Nave attraverso la Val Listrea
Eccomi nuovamente sulle belle montagne triumpline per visitare il Monte Conche ed il suo Santuario, una calda salita davvero ricca ed appagante.
Difficoltà escursionistica: T2Vette raggiunte: Monte Conche (1154 m)
Dislivello salita: 934 m
Lunghezza percorso: 11.07 Km
Descrizione dell’escursione
Ho usato subito l’aggettivo calda nell’introduzione perché sarà proprio il clima a condizionare questa magnifica escursione che mi poterà al bel Santuario di Conche ed alla corrispettiva vetta. Oggi è il 19 luglio, giorno del mio compleanno e questa fuga dalla quotidianità è il regalo che mi sono concesso: lascerò il lavoro in ufficio un paio di ore prima del previsto per concedermi il privilegio di una nuova scarpinata.
Il Conche fa parte della lista di montagne della Valle Trompia che desidero visitare e decido di farlo partendo da Nave, in questo modo potrò affrontare un dislivello sufficientemente appagante e percorrere quello che viene descritto come uno dei sentieri più belli della zona. Lascio l’automobile lungo Via Monteclana nel piccolo parcheggio in prossimità di una chiesetta e mi incammino fino a raggiungere la località Piezze dove incontro una biforcazione. Ho scelto di salire lungo la suggestiva Val Listrea caratterizzata dalla presenza di un bel torrente e di alcune pareti rocciose.
Il percorso è identificato dalla bollatura CAI bianco-rossa e dal numero 436, supero il torrente e mi trovo subito di fronte ad una falesia che aggiro transitando a sinistra. Il sentiero inizia a salire in leggera pendenza e risulta manutenuto in maniera eccellente, posso pertanto tenere un passo piuttosto spedito e guadagnare quota. Il vero problema è rappresentato dal caldo visto che è pieno pomeriggio ed io sono abituato a muovermi in orari mattutini. Il vento è piuttosto debole ma comunque bollente, la sudorazione inizia già ad essere copiosa nonostante sia una persona che suda tendenzialmente poco.
Attraverso nuovamente un torrente e la vegetazione da qui in poi è decisamente condizionata dalla presenza di acqua. Grosse foglie fanno si che il sentiero si stringa progressivamente fino a diventare quasi invisibile ma ben presto mi trovo nuovamente in mezzo al bosco per affrontare un tratto molto ripido. Le piogge hanno praticamente scavato un canale fangoso e cancellato la traccia originale che probabilmente prevedeva qualche roccetta su cui mettere i piedi, visto il fango presente decido di procedere lentamente fermandomi ogni qual volta ritengo sia necessario recuperare.
Come scrisse qualcuno la montagna non è una palestra e non c’è nulla di sbagliato a percorrere lentamente i sentieri, ciò consente anche di “assorbire” ogni sensazione che la natura cerca di trasmetterci. Fisicamente sono molto più stanco del solito, sto perdendo troppi liquidi e non ho pensato di portarmi un quantitativo di acqua adeguato, per ora preferisco non bere per poterlo fare poi in vetta. Raggiungo finalmente la pianeggiante Via Piana e proseguo sul comodo sentiero circondato da una vegetazione fitta che mi concede un po di frescura. Nel giro di una decina di minuti eccomi in località Pater dove incrocio il sentiero 3V che sale proprio da Nave e che da qui prosegue verso Conche per poi scendere al Passo del Cavallo.
Salgo su questo treno bianco-blu affrontando l’ultima tortuosa salita attraverso alcune roccette esposte ad un sole ancora bollente e raggiungo finalmente la conca prativa che ospita il monumentale Santuario. Senza fermarmi proseguo fino ad individuare il sentierino che conduce alla vetta transitando su un erto pendio erboso e posso finalmente godermi un po di meritato riposo stendendomi sulla panchina metallica presente sulla sommità, proprio ai piedi della grande Croce. Ecco qui il mio regalo: spengo metaforicamente le candeline sorseggiando una bottiglietta d’acqua e mi gusto una dolcissima barretta energetica al cioccolato, ormai praticamente sciolta.
Vado da poco in montagna e questa per me è forse la decima escursione che affronto, ogni volta riesco a provare nuove emozioni ed inizio proprio a pensare che sia questa la vita che voglio. Sta nascendo in me una grande passione ed io sono assolutamente intenzionato ad assecondarla e farla crescere. Per la discesa decido di seguire il sentiero 381 che coincide in gran parte con il 3V e qui la prima brutta sorpresa: il caldo e la disidratazione mi tolgono completamente la forza e sento le gambe deboli e “molli”, la prima parte della discesa diventa un calvario ed inizio a pensare che presto non sarò più in grado di camminare, mi assale l’ansia.
Decido di fermarmi per fare il punto della situazione e mi stendo qualche minuto nell’erba, il sole sta calando ed una brezza fresca sembra proprio volermi incoraggiare. Mi alzo poco dopo e riparto con ritrovata energia, forse si è trattato solo di un temporaneo calo di pressione. Riesco quindi a godermi il bellissimo paesaggio panoramico sull’abitato di Caino e di Nave, deturpato solo dalla presenza di tralicci per il trasporto dell’energia elettrica. Giungo in prossimità di un azienda agricola e poco dopo lascio il 3V per seguire il sentiero CAI 340 che mi riporterà alla località Piezze e quindi all’automobile.
Nell’ultimo tratto di discesa che purtroppo è completamente cementata scopro anche una bellissima area attrezzata per picnic con tavoli in legno e panchine, un parco evidentemente gestito dal comune circondato da bellissimi alberi. Mi prometto di tornare qui per un rilassante pomeriggio di riposo e lettura! Felice per il bel compleanno trascorso sui monti della mia amata valle rientro a casa, è ora di riposare davvero.
Mappa del percorso
Galleria fotografica