Croce di Marcheno, Punta Carneda, Cascina Canali e Lembrio
Un percorso ad anello inedito per gli amanti delle lunghe passeggiate nel bosco che consente di esplorare i sentieri di Marcheno, purtroppo poco conosciuti.
Difficoltà escursionistica: T2Vette raggiunte: Punta Carneda (984 m)
Dislivello salita: 899 m
Lunghezza percorso: 14.29 Km
Descrizione dell’escursione
Transito attraverso Marcheno molto spesso per raggiungere la mia Lodrino o i paesi dell’alta Valle Trompia. Ogni volta osservo le montagne circostanti cercando di capire come raggiungerne le sommità e domandandomi se esistano dei sentieri per esplorarle. La mia attenzione negli ultimi mesi si è concentrata sulla grande Croce posizionata al di sotto del Carneda, una struttura imponente che durante la notte è ben visibile già dall’abitato della frazione di Brozzo grazie alla sua illuminazione.
La letteratura escursionistica non mi viene molto in aiuto, l’unico sentiero tracciato dal CAI è il numero 361 che sale alla Forcella di Vandeno e che consente poi di raggiungere la Forcella dei Quattro Comuni. Per quanto riguarda le due cime del versante a destra, la Punta Carneda e il Monte Seridondo, esiste un percorso al quale si accede appunto dalla salita di Vandeno seguendo una traccia che porta alla sella di Poadro. Non trovo invece informazioni precise per la salita alla Croce, decido pertanto di avventurarmi di persona per scoprire cosa può offrire questo territorio.
Vorrei provare a realizzare almeno un paio di percorsi inediti che possano valorizzare meglio quest’area, convinto che essa meriti una maggior attenzione. Decido quindi di coinvolgere separatamente le due modeste vette presenti iniziando da Punta Carneda. L’escursione che ti propongo oggi ha inizio dalla località Parte raggiungibile a piedi dopo aver parcheggiato nell’ampio spazio antistante al cimitero o al vicino centro sportivo. Si sale lungo la strada asfaltata fino a raggiungere un grande deposito auto sulla sinistra, poco dopo si segue la carrareccia con bollatura tricolore che identifica il sentiero “122 Brigata Garibaldi”.
Dopo aver percorso un primo tratto pianeggiante mi accorgo istintivamente di aver seguito la direzione sbagliata, torno indietro di qualche metro e individuo la strada che sale a destra fino a trovare finalmente un cartello con l’indicazione per la Croce. Confortato da un riferimento preciso sulla direzione da seguire accelero il passo e mi godo la bella e comoda mulattiera. La pendenza è moderata e costante, il terreno leggermente umido offre le condizioni ideali per camminare senza il rischio di scivolare. La vegetazione circostante non è troppo fitta ed è possibile osservare il centra abitato che pian piano si allontana, così come il rumore del traffico domenicale che in estate risulta particolarmente intenso a causa delle numerose motociclette che risalgono la valle.
Percorro alcuni tornanti lasciandomi alle spalle piccole abitazioni e qualche roccolo di caccia fino a intravedere la maestosa Croce. Proseguo addentrandomi ora in un fitto bosco fino a individuare le indicazioni per raggiungere il maestoso manufatto proprio in prossimità di un tornante. Seguo il sentiero pianeggiante ed eccomi finalmente giunto alla Croce di Marcheno. Rimango sorpreso dalle sue notevoli dimensioni e dalla particolare realizzazione in lamina metallica con corpo completamente cavo: non saprei indicarne con precisione l’altezza ma a occhio credo che possa tranquillamente sfiorare i sei metri, la targa metallica presente mi consente di scoprire che venne posizionata in occasione del Giubileo del 2000.
Proprio a ridosso della struttura individuo una debole traccia che dovrebbe consentirmi di raggiungere Punta Carneda, un percorso che però non è presente sulla cartografia del mio GPS. Decido di seguire il sentiero confortato dal fatto che l’erba sia stata calpestata di recente, supero un roccolo di caccia e proseguo risalendo il ripido e scivoloso versante aiutandomi con le preziose bacchette da trekking. La pendenza è notevole ma ciò consente di guadagnare rapidamente quota, ben presto mi trovo sulla sommità erbosa del Carneda praticamente priva di vegetazione. Ne approfitto per una breve pausa, osservo il panorama circostante che comprende l’abitato di Caregno, la vicina frazione di Cesovo e tutta la catena montuosa del Monte Guglielmo. Alle mie spalle posso invece osservare la vicina sommità erbosa del Monte Seridondo e la stretta Valle di Vandeno.
Mi incammino lungo il versante opposto cercando anche qui di individuare una traccia, raggiungo una proprietà recintata che decido di aggirare sul lato destro e in pochi minuti rientro nel bosco raggiungendo la località Poadro. Qui individuo finalmente un vecchio paletto con delle indicazioni, per quel poco che riesco a comprendere il sentiero proveniente da Vandeno dovrebbe trovarsi alla mia destra ma in tutta sincerità faccio molta fatica a capirne la corretta direzione. Non è tuttavia il mio obiettivo per cui mi limito a una rapida esplorazione della zona per poi proseguire lungo l’evidente traccia che transita a sinistra del Seridondo. Sorprendentemente il sentiero si dimostra ben tenuto e privo di difficoltà, attraverso il lungo versante fino a raggiungere la Cascina Canali che al momento è disabitata.
Superata la cascina giungo a un bivio che mi consentirebbe di salire anche sulla cima del Seridondo, decido però che essa sarà la preziosa meta di un percorso dedicato e inizio la discesa che mi porterà sul noto sentiero “122 Brigata Garibaldi” nei pressi della località Albereto, situata tra il territorio di Marcheno e la frazione di Brozzo. Scelgo di raggiungere la vicina località Lembrio situata nel comune di Lodrino utilizzando il sentiero tricolore che ben conosco, nel giro di una mezz’ora eccomi quindi in questo bel parco dove potrei consigliarvi di sostare per il pranzo. Qui transita l’omonimo torrente e lungo il suo percorso è possibile anche immergersi per un bagno rinfrescante, sono presenti numerose piazzole con panchine e tavoli per degustare un pranzo al sacco immersi nella natura.
Per il rientro decido di percorrere il tratto di strada provinciale che scende da Lodrino verso Brozzo, supero gli stabilimenti della fabbrica di maniglie “Ghidini” e attraverso il ponte sulla sinistra in prossimità del bacino idrico. Da qui risale una bella strada cementata che si ricongiunge al sentiero “122 Brigata Garibaldi” esattamente nello stesso punto raggiunto durante la discesa (Albereto). Si tratta di una proprietà privata ma percorribile senza problemi dagli escursionisti a piedi. La bollatura tricolore mi accompagnerà quindi fino all’abitato di Marcheno dove potrò riprendere l’automobile e chiudere il percorso ad anello.
Questa escursione non deluderà sicuramente chi ama passeggiare all’interno del bosco e mi auguro che il mio breve racconto possa contribuire a diffondere la conoscenza di questo bel territorio. Forse anche l’amministrazione comunale dovrebbe provare a valorizzare meglio i sentieri con una bollatura dedicata e qualche pannello informativo.
Mappa del percorso
Galleria fotografica