Davide Bonusi
Davide Bonusi
Amo la natura e la vita all'aria aperta. Quando posso vado in montagna, seguo un sentiero e cammino fino a quando sono stanco. Qualche volta mi perdo, molto spesso mi ritrovo.

Rifugio Brentei dalla Val Brenta, Rifugio Alimonta e Casinei

Rifugio Brentei dalla Val Brenta, Rifugio Alimonta e Casinei

Lunga e impegnativa escursione nel cuore della Val Brenta per raggiungere il bellissimo Rifugio Alimonta e godere di una splendida giornata di fine estate.

Difficoltà escursionistica: T3
Dislivello salita: 1761 m
Lunghezza percorso: 26.27 Km

Descrizione dell’escursione

Dopo un weekend caratterizzato da condizioni meteo incerte è finalmente tornato il caldo che ha sciolto gran parte della neve caduta in alta quota. La fine della stagione estiva è ormai vicina e i rifugi presto chiuderanno definitivamente: un’ultima salita nel cuore delle Dolomiti di Brenta è quindi d’obbligo. Con l’amico Carlo, grande amante di questo territorio, pianifichiamo una bella escursione ad anello che ci consentirà di raggiungere il Rifugio Alimonta (2591m). Questa struttura è adagiata nella Conca degli Sfulmini, l’anfiteatro più bello delle Dolomiti di Brenta.

Decidiamo di combinare la voglia di esplorare questa specifica area geografica con la necessità di allenarci a percorrere lunghe distanze. Per questo motivo escludiamo la possibilità di percorrere vie ferrate e ci concentriamo sui classici sentieri escursionistici. Il punti partenza è la località Sant’Antonio di Mavignola, a pochi chilometri dalla più nota e blasonata Madonna di Campiglio. Seguiamo le indicazioni per la Val Brenta e per la funivia Campiglio Express fino a raggiungere il Pian delle Bore dove parcheggiamo comodamente in prossimità di un tornante. In realtà a poche centinaia di metri scopriremo la presenza di un piazzale più ampio, preferiamo comunque aggiungere qualche metro alla nostra bella camminata mattutina.

Ci mettiamo in cammino poco prima delle nove seguendo le indicazioni per il sentiero CAI numero 323. Il percorso, inizialmente pianeggiante, consente un morbido risveglio muscolare. Seguendo l’ampia carrareccia entriamo nel cuore di un bellissimo bosco, per lunghi tratti in compagnia del rilassante suono di un piccolo ruscello che scorre alla nostra sinistra. Dopo averlo attraversato proseguiamo senza particolari difficoltà fino a raggiungere la stazione di partenza della teleferica: distratti dalla presenza di un pickup posteggiato proprio in prossimità delle indicazioni proseguiamo a sinistra. Ci rendiamo ben presto conto di essere fuori strada, torniamo quindi indietro individuando il sentiero corretto che, dopo aver superato un piccolo ponticello, diviene più stretto e ripido.

Superiamo una cascata che scende alla nostra sinistra e proseguiamo attraverso la vegetazione che pian piano si dirada. Il sentiero diviene ora più ripido e impegnativo: con alcuni tornanti in successione risaliamo un erto pendio tra suggestive roccette e fitti cespugli di pino mugo. Il passo è decisamente buono nonostante il clima sia ancora inaspettatamente caldo. Raggiungiamo una piccola malga ormai in disuso e ci concediamo una brevissima sosta per idratarci adeguatamente e per togliere uno strato di vestiti: il cielo è limpido e il sole da qui in poi sarà una presenza costante. Siamo ormai al di fuori della fitta vegetazione e possiamo già osservare il Rifugio Brentei in lontananza, decidiamo quindi di aumentare il ritmo e di raggiungerlo rapidamente per placare la nostra astinenza da caffeina e zuccheri.

Tralasciamo la deviazione a sinistra per il sentiero 391A (sentiero attrezzato Violi) e proseguiamo sempre sul nostro 323. La pendenza aumenta ora in modo deciso e il terreno morbido lascia spazio alla roccia. Percorriamo una successione di stretti tornanti, superiamo qualche semplice passaggio su roccia aiutati dalla presenza di appigli metallici e ci troviamo finalmente a pochi passi dal rifugio. Mi fermo per scattare una fotografia alla bella struttura che gode di una posizione decisamente privilegiata: le cime rocciose sullo sfondo e l’azzurro del cielo contribuiscono a costituire una vera e propria opera d’arte naturale. Giunti al rifugio ci concediamo una meritata pausa degustando una bella fetta di crostata accompagnata da un caffè, come sempre amaro.

Dopo una breve visita alla piccola Cappella in prossimità del rifugio ci rimettiamo in cammino per raggiungere la nostra meta finale: il Rifugio Alimonta. Questo tratto è sicuramente il più impegnativo dell’intero itinerario in quanto si sviluppa su scomodi sfasciumi di roccia e il dislivello da colmare è ragguardevole. Sorprendentemente le nostre gambe rispondono bene allo sforzo e possiamo quindi affrontare la salita in scioltezza. Ci concediamo comunque un paio di brevissime pause per bere un sorso d’acqua ed evitare gli spiacevoli effetti della disidratazione, in questo modo possiamo anche fotografare il suggestivo paesaggio circostante. Raggiungiamo la Conca degli Sfulmini e ci troviamo di fronte a uno dei paesaggi più belli e suggestivi delle Dolomiti.

Il rifugio è li ad attenderci, lasciamo l’attrezzatura negli appositi spazi e ci accomodiamo sulla sua terrazza per goderci il pranzo. La porzione di pasta è decisamente abbondante e mi consente di recuperare tutte le energie spese durante l’ascesa. Siamo circondati da numerosi escursionisti, per la maggior parte tedeschi, che giungono qui evidentemente dopo aver affrontato le vie ferrate. Una grappa è d’obbligo dopo un pasto così abbondante e dovrebbe aiutare la digestione, ci rimettiamo quindi in cammino per raggiungere l’invitante canalone innevato che conduce alla Bocca degli Armi. Decidiamo di non risalirlo in quando siamo sprovvisti di ramponcini: nonostante l’insistenza del mio compagno di avventura prevale la ragione, quella che spesso evita banali infortuni dovuto alla stanchezza o alla mancanza di attrezzatura adeguata. Il breve tratto di ulteriore salita mi consente però di superare la prima pesante fase di digestione e di affrontare al meglio la successiva discesa.

Torniamo al Brentei percorrendo lo stesso sentiero utilizzato per l’ascesa e ci incamminiamo sul 318 che conduce al Rifugio Casinei. Il tracciato è ampio e sicuro, sono presenti anche alcune corde metalliche di sicurezza nei punti esposti anche se non se ne sente assolutamente il bisogno. Velocizziamo il nostro passo per guadagnare tempo e raggiungiamo il rifugio in poco più di un ora concedendoci nuovamente un buon caffè. Proseguiamo quindi la lunga discesa sul sentiero 317 fino a raggiungere la località Vallesinella, da qui seguiamo le indicazioni per la Malga Brenta Bassa. La stanchezza inizia a farsi sentiere ma viene fortunatamente alleviata dalla presenza di una bellissima e suggestiva cascata, la classica sorpresa finale. Raggiungiamo quindi il punto di partenza con un ultimo sforzo e concludiamo questa bellissima giornata sulle Dolomiti.

E’ un percorso sicuramente impegnativo che consiglio soltanto a escursionisti ben allenati. Non sono richieste particolari abilità tecniche e tutti i sentieri sono di facile percorrenza, tuttavia il dislivello è notevole e la distanza da percorrere mette a dura prova gambe e piedi. La presenza di numerosi rifugi consente però di pernottare comodamente e di poter quindi godere di questi splendidi paesaggi con più tranquillità e con la possibilità di recuperare le energie.

Mappa del percorso

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Galleria fotografica

Il primo tratto del percorso si sviluppa su una comoda carrareccia nel bosco

Il primo tratto del percorso si sviluppa su una comoda carrareccia nel bosco

La salita attraverso la Val Brenta è un susseguirsi di splendidi panorami da immortalare e conservare

La salita attraverso la Val Brenta è un susseguirsi di splendidi panorami da immortalare e conservare

Siamo finalmente giunti al Rifugio Brentei, prima tappa di questa lunga escursione

Siamo finalmente giunti al Rifugio Brentei, prima tappa di questa lunga escursione

In prossimità del Rifugio Alimonta è presente questa simpatica campana, impossibile resistere

In prossimità del Rifugio Alimonta è presente questa simpatica campana, impossibile resistere

Il sentiero di discesa è sempre ampio e consente di scendere agevolmente al Rifugio Casinei

Il sentiero di discesa è sempre ampio e consente di scendere agevolmente al Rifugio Casinei



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